Il piano e' promosso dagli assessorati al Diritto allo studio e Formazione professionale, con la collaborazione dell'Ufficio scolastico regionale e dell'Invalsi (Istituto per la valutazione del ministero dell'Istruzione). Il progetto, che sara' avviato il 15 novembre e si concludera' il 31 maggio 2010, e' chiamato 'Diritti a scuola' e ha l'obiettivo - ha detto Vendola - ''d'innalzare la qualita' della scuola pubblica pugliese'', con la realizzazione di corsi per ridurre la dispersione scolastica, che saranno affidati agli insegnanti precari inseriti nelle graduatorie degli uffici scolastici provinciali.

I corsi saranno dedicati alle materie della matematica e dell'italiano e saranno fatti - a discrezione delle singole scuole - o durante l'orario scolastico o nel pomeriggio. ''L'iniziativa - ha detto Viesti - riguardera' soprattutto, ad esempio, le scuole di operiferia o studenti extracomunitari o ancora, ad esempio, quegli istituti dove esistono vere e proprie 'classi-ghetto'''. ''Vogliamo utilizzare le risorse intellettuali - ha detto De Santis - in un lavoro utile per la comunita' pugliese', evitando la cassa integrazione''. Losappio ha reso noto che il personale sara' 'attinto' dalle graduatorie (fino a esaurimento) e verra' riconosciuto il punteggio quale anno di servizio, previa la sottoscrizione di un protocollo di intesa che e' gia' stato inviato al ministero dell'Istruzione. Il progetto e' stato condiviso dalle organizzazioni sindacali del comparto in un incontro con Viesti e Losappio. In Puglia, con il decreto Gelmini, - e' stato ricordato nell'incontro di oggi - saranno circa 4.700 i precari che verranno tagliati fuori dal sistema scolastico.