In questo modo – ed ecco il secondo obiettivo da raggiungere – evitiamo di riproporre un vecchio schema secondo il quale da una parte ci sono i difensori dell’ambiente e dall’altra quelli che si schierano per lo sviluppo, sempre e a prescindere dall’impatto ambientale. Ciò che è stato fatto in questi anni, anche dalla Provincia di Taranto, mi permette di dire che questa contrapposizione non avrebbe ragione di esistere. Nella fattispecie, confermo quanto ho già avuto modo di osservare: se il nuovo impianto Eni, alimentato a turbo gas, inquina meno, allora dobbiamo chiederci per quale motivo dovremmo esprimerci aprioristicamente contro la sua realizzazione.
Gli aspetti che mi stanno a cuore, infatti, sono legati da un lato alla necessità che la nuova centrale a turbo gas, sostituendo la vecchia alimentata con olio combustibile, sversi meno veleni e zero polveri sulla città e, dall’altro, al fatto che l’autonomia elettrica che Enipower raggiungerebbe con il nuovo impianto eviterebbe il ripetersi di continui blocchi di centrale che, come accade ora, mettono a rischio sia la sicurezza e la salute dei lavoratori in fabbrica sia quella di tutti i cittadini”.