Questa iniziativa ha come scopo quello di contrastare i fenomeni del mancato utilizzo e del deperimento dei beni confiscati alle mafie, sostenere gli attori pubblici nel passaggio di ruolo da agenti repressivi a soggetti attivi della trasformazione dell'utile criminale in utile legale con la diretta conseguenza di promuovere la riconversione di tali beni come strumento efficace per lo sviluppo del territorio in termini di avvio di nuove attività e di nuove opportunità occupazionali. Al bando possono partecipare i comuni e le province di tutta la regione che selezioneranno, dopo un relativo avviso pubblico, i progetti per il riutilizzo del bene ed il soggetto gestore presentando tale candidatura alla Regione che, dopo aver vagliato tali progetti, procede o meno all'erogazione del finanziamento. Un finanziamento che ammonta a ben sei milioni e mezzo di euro provenienti dal programma operativo FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) disponibile per comuni e regioni fino ad esaurimento delle risorse per un massimo di 750 mila euro per ciascuna proposta progettuale.

Ad esporre motivazioni e sensazioni legate a tale iniziativa, ci hanno pensato l'assessore regionale alla cittadinanza attiva Guglielmo Minervini, il commissario straordinario del governo per la gestione dei beni confiscati Antonio Maruccia e il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Ad aprire la conferenza è stato l'assessore Minervini che ha esordito spiegando i motivi per la creazione del bando: “La riappropriazione dei beni confiscati alla mafia nella maggior parte dei casi è una riappropriazione a metà perchè gli enti locali, dopo averli sottratti alle associazioni mafiose, faticano a renderli disponibili per la comunità per via della mancanza di fondi utili per la trasformazione e la ristrutturazione di tali beni. Per tale motivo la Regione ha pensato a tale bando col fine di aiutare finanziariamente gli enti che, pur disponendo di beni immobili, non possono solo con le loro forze recuperarli del tutto. Io penso – prosegue poi Minervini – che questo sia un bando importante perchè credo che con questo noi affermiamo una regola fondamentale: le mafie si combattono non solo con la repressione delle illegalità ma anche con queste riconversioni che mostrano l'azione svolta dall'ente regionale”.

A seguire l'intervento di Antonio Maruccia: “Questo bando, che è il primo in tutta Italia, mostra una forte volontà politica della Regione Puglia; questa iniziativa mostra alla gente la concretezza dei fatti svolti dall'ente regionale. Il problema dei beni disponibili alla comunità ma inutilizzati per mancanza di risorse trova risoluzione grazie a questo bando affinchè vi sia il diritto dei cittadini a godere dei beni confiscati alla mafia.
In chiusura le riflessioni del Presidente della Regione Vendola: “Il bando che presentiamo è sicuramente l'esperienza più innovativa in Italia ma è, soprattutto, un'azione che si colloca in un quadro di azioni esemplari da muovere per combattere la mafia. Questo perchè – conclude Vendola- quello che facciamo oggi è dimostrare che i simboli della mafia possono e devono diventare simboli dell'antimafia e della lotta delle istituzioni alle associazioni a delinquere. Evitare che i beni confiscati giacciano nell'oblio è uno dei primi passi per tramutare quelle che erano icone di malaffare in rappresentazioni reali di sviluppo territoriale e della cittadinanza pugliese”.

Per ulteriori informazioni sul bando www.regione.puglia.it oppure http://bollentispiriti.regione.puglia.it.

Francesco Maisano - barilive.it