Ginevra, 20 settembre 2019 I Oggi alle Nazioni Unite la medicina generale pugliese ha fatto scuola a livello internazionale. Il modello pugliese di assistenza sanitaria agli immigrati è stato infatti presentato nell’ambito dell’evento Promising local practices for the enjoyment of the right to health by migrants - Buone prassi locali per l’esercizio del diritto alla salute da parte dei migranti, presso il Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra, alla presenza del Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità - Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Durante la conferenza sono stati presentati 4 case studies, provenienti da altrettanti paesi - Svizzera, Italia, Paesi Bassi e Germania - che rappresentano soluzioni innovative per superare le barriere di accesso ai servizi sanitari e per proteggere la dignità di bambini, donne e uomini migranti. Il caso italiano è stato illustrato durante l’evento dal dottor Ignazio Grattagliano, medico e docente di Medicina di Famiglia alla Scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Bari. 
“L’incontro di Ginevra ha inequivocabilmente sancito che l’apertura culturale ed assistenziale della Medicina Generale pugliese ha raggiunto alti livelli di valore sociale, catturando l’interesse esplicito e l’apprezzamento delle organizzazioni internazionali sia sanitarie che umanitarie. Il confronto con i care studies delle altre realtà europee pone il sistema pugliese di assistenza agli immigrati in assoluto primo piano, rappresentando un modello da imitare” - ha commentato il dottor Grattagliano.

Il modello pugliese di assistenza sanitaria agli immigrati è stato descritto in una ricerca a cura dello stesso Grattagliano, oltre che di Filippo Anelli, Presidente della Federazione italiana medici di medicina generale Bari (Fimmg), dell’Ordine dei medici di Bari e della Federazione nazionale degli Ordini dei medici. Lo studio è stato pubblicato dal United Nations Human Rights Regional Office for Europe ed è disponibile in forma di abstract >QUI<
Il documento riporta quanto espresso dalla legge regionale n. 32 del 4 dicembre 2009 “Norme per l’accoglienza, la convivenza civile e l’integrazione degli immigrati in Puglia”, con la quale la Regione Puglia è intervenuta direttamente nell’assistenza medica e sociale di tutti gli immigrati presenti sul suo territorio, garantendo l’assistenza sia in caso di urgenza che di malattie croniche e infortunio. La legge consente, in termini innovativi e pienamente allineati con i principi fondamentali dell’inviolabilità dei diritti umani, la registrazione nel sistema sanitario regionale i) degli immigrati regolarizzati e delle loro famiglie; ii) di coloro che presentano un permesso di soggiorno limitato; iii) degli individui extra-comunitari non in regola con il permesso di soggiorno (STP, stranieri temporaneamente presenti), con l’assegnazione di un codice specifico; iv) dei cittadini europei non tutelati dai paesi di provenienza (codice ENI); v) degli immigrati detenuti .

Tra i partecipanti all'incontro, quale uditore, anche il professor Emilio Nuzzolese di Bari, odontoiatra forense e docente di Medicina Legale presso l'Università degli Studi di Torino, impegnato in incontri con ONG e altri partner internazionali per proporre sinergie nell'ambito dei diritti umani delle vittime non identificate del fenomeno migratorio.  
“Il fenomeno migratorio purtroppo si accompagna anche a naufragi e migliaia di vittime che non vengono identificate. Dal 1993, secondo The Guardian, sono oltre 34mila i migranti deceduti nel Mediterraneo ma solo poco più di 1000 sono stati positivamente identificati. Non è pensabile una disparità di trattamento nel processo di identificazione delle vittime di disastri, rispetto alle vittime dei naufragi di migranti. Da qui il punto di partenza per sottolineare i diritti umani dei corpi non identificati, e il diritto dei corpi senza nome ad una identità" - ha commentato il professor Nuzzolese, rieletto lo scorso Agosto, Presidente dell'associazione Forensic Odontology For Human Rights AFOHR che promuove l'odontologia forense umanitaria.