«Io la mia vita l'ho persa il 18 ottobre 2001, quando gli esponenti del clan sono entrati nel mio negozio». Esordisce così Luigi Leonardi nella sua drammatica testimonianza. Ma non è una vittima, o lo è solo in parte. La sua vicenda non si può ricondurre a nessuno stereotipo: non è un giornalista che ha scelto di consacrarsi alla verità né un eroe che sfida la morte senza riserve. È semplicemente un uomo che voleva fare l'imprenditore nella terra in cui è nato, e ci è riuscito con risultati eccellenti. Proprio per questo forse la sua storia colpisce al cuore e fa paura alla criminalità. Per diversi anni ha pagato il pizzo, ma alla fine ha deciso di credere nella giustizia e ha subito aggressioni e sequestri dai delinquenti del racket. Per la prima volta racconta le notti insonni, la fame, la perdita di quanto costruito nel corso degli anni e, soprattutto, le sue battaglie quotidiane per rifarsi una vita, anche contro lo stesso Stato che oggi lo classifica come collaboratore di giustizia, ossia pentito.

«La mia vita è cambiata un giorno qualsiasi, nel gennaio del 2002, quando la camorra fece irruzione nel mio negozio. Perché mi sforzo di ricostruire ogni volta un’esistenza dalle ceneri di quella precedente? Perché se abbandonassi il mio territorio vincerebbero loro. E invece resto qui ad affrontarli. Perché sono loro che devono andarsene, non io»

IIS Salvatore Trinchese di Martano - via prolung. P.zza Gramsci
Start ore 9:30
Ingresso libero aperto a tutti

Per info Ass. L’Orizzonte – cell: 3347494466 – 3200404125 - 3357223152
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