Nell’antico borgo di Monacizzo, piccola frazione del Comune di Torricella (Ta), riprende vita il Presepe Vivente, giunto alla consueta XV edizione. Dopo lo straordinario successo di domenica 29 dicembre, la macchina organizzativa ha registrato un proficuo numero di visitatori, giunti dalle varie province di Puglia, indagine statistica confermata dalle svariate presenze in loco. Il progetto è cresciuto evolvendosi al susseguirsi delle edizioni, che ha visto il concretizzarsi di percorsi tematici, laboratori di antichi mestieri e figuranti, rigorosamente vestiti in abiti di scena. Nell’edizione di quest’anno,  inagugurata domenica 29 dicembre 2019 e in replica domenica 5 gennaio 2020 a partire dalle ore 18.00 vi sarà la suggestiva " Calata dei Magi " diversa dal solito, con partenza dal singolare borgo magnogreco. Nella XV edizione, la ParrocchiaSan Pietro Apostolo ” presieduta da Don Ezio Succa supportata dall’Ass. “ Made in Pooglia ”, Mag Studio  e da un gruppo di volontari che ha preso a cuore, fin da subito, la promozione e la realizzazione di tale evento natalizio, parteciperanno alla sacra rappresentazione di scene storiche che richiamano i lavori di un tempo, le tradizioni e i luoghi della memoria, impedendo così, lo scorrere del tempo le cancelli del tutto.

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Quest’anno l’impeccabile lavoro svolto dalla macchina organizzativa, sarà da padrone nella suggestiva cornice naturale della gravina di Monacizzo, caratterizzata da muretti a secco, fichi d’India, ulivi secolari e piante d’acanto: pianta ornamentale di origine greca, sviluppatasi anche nelle nostre terre. Un suggestivo presepe, contornato dal particolare leitmotiv della Puglia, che avrà luogo presso l’incantevole area dell’originaria via d’accesso al borgo, ricordata dalla gente locale “ Strada ti li antichi ”, arroccata sul versante nord occidentale dell’altura di Monacizzo. Per l’occasione l’accesso al presepe sarà direttamente dall’antichissimo borgo magnogreco. Le antiche tradizioni di Monacizzo affondano le proprie radici in un importante storia che rievoca un grande passato. Pur essendo una frazione, Monacizzo è più antico del Comune stesso di Torricella. La zona fu già frequentata in epoca greca e romana, a testimonianza delle quali vi sono i ritrovamenti di vasi e tesoretti di queste epoche, rinvenuti nel territorio circostante. Le origini del borgo risalgono intorno al X secolo, infatti le fonti storiografiche segnalano il luogo con il termine " Neapolis " ad indicare la " città nuova " medievale sorta in questa zona greco-bizantina nella seconda metà del X secolo d.C. Successivamente i normanni avrebbero imposto il nome latino “ Monacorum Hospitium ” ,da cui Monacizzo, legandolo alla presenza di un monastero basiliano, costruito su un tempio di età magno-greca dedicato alla dea Atena. In epoca medievale Monacizzo era dotato di vastissimi possedimenti e fu abitato fino al 989 in seguito il paese fu saccheggiato e distrutto diverse volte dai pirati Saraceni. Nel secolo XII entrò a far parte dei possedimenti dell'Arcivescovo di Taranto mentre nel XVI secolo fu edificato il Castello, oggi andato perso nel tempo. Il piccolo centro di Monacizzo conserva tante significative testimonianze di una storia così lunga e complessa. Una storia che parte, timidamente, dagli albori della civiltà, per approdare ad una fase magnogreca ricca e prospera, intensamente “ vissuta ” da questo sito collinare. Storia che, dopo una breve cesura in epoca romana, riprende il proprio cammino attraverso il mondo medievale, qui documentato nel suo travaglio e nel suo faticoso procedere verso l’età moderna e contemporanea. Chi giunge a Monacizzo, incontra un piccolissimo paese abbarbicato su una modesta altura. Silenzio e tranquillità vi dominano incontrastati. Il viaggiatore scoprirebbe, in alto, un piccolo centro storico con vicoli stretti senza via d’uscita, vecchie casupole in parte cadenti, tetti in travi, tegole e canne, facciate antiche a ridosso della piazza, muri a secco e cortili recintati a protezione dell’abitato e del colle; e da qui spazierebbe, per largo tratto, su una suggestiva vallata sottostante, fatta di campi verdeggianti e fertili, straordinariamente protesi verso il mare. Pietra viva affiorante, terre rosse coltivate a vigneti ed oliveti, tratti incolti ricoperti da macchia mediterranea o lasciati a pascolo, caratterizzano queste alture.

 

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La macchina organizzativa del Presepe Vivente di Monacizzo, fortemente voluto anche quest’anno, vuole con la promozione di tale evento, tracciare itinerari che servono a ricostruire una storia locale ricca ed apprezzata, fidando nelle proprie forze e nella competenza di collaborazioni varie e qualificate. Il progetto pone un accento su un territorio ricco di cultura, fede ed umanità, con popolazioni ancora legate alle loro origini ed alla loro storia, particolarmente “aperte” verso chi, tali origini e tale storia, tenta faticosamente e caparbiamente di ricostruire. A volte, come nel caso di Monacizzo, emerge un piccolo mondo antico, apparentemente ai margini della geografia e della storia; mondo che, ad un’analisi meno superficiale, manifesta tutta la sua valenza storica ed umana, rivelando aspetti nascosti di un territorio jonico-tarantino sempre più ricco e bello, profondamente permeato di quella cultura magnogreca ancora oggi straordinariamente “ vitale ” e ricercata. Da tradizione ormai consolidata, un evento che caratterizza le festività natalizie di Monacizzo, nato anni addietro grazie a dei ragazzi del luogo, ha avuto fama con l’associazione “ Lu Trappitu ” e si è consolidato on la Parrocchia “San Pietro Apostolo”. Suggestivo e carico di spiritualità, dunque, chi vi si addentrerà a visitarlo, sarà trasportato in dietro nel tempo, spostando le lancette dell’orologio.Da tradizione oramai consolidata, un evento che caratterizza le festività Natalizie, è il Presepe Vivente di Monacizzo; che è nato con i ragazzi del paese circa 15 anni fa, ha avuto fama con l' Associazione "lu Trappitu" e si è consolidato con la Parrocchia " San Pietro Apostolo ".
Suggestivo e carico di spiritualità, chi si addentra può rivivere in maniera veritiera quelle sensazioni e quell'atmosfera, oramai persi nella quotidianità, che in poco tempo riportano l'animo in uno stato di semplicità tipico dei tempi della nascita di Gesù. Così, partendo dalla piazza antistante la chiesa di S. Pietro Apostolo, in questa edizione del 2019, il corteo che animerà il presepe vivente, nella serata del 5 gennaio, attraverso un’antica strada riaperta, usata dagli antichi per salire al borgo di Monacizzo, si arriverà ad ammirare uno splendido presepe contornato da tipiche capanne dell'epoca. Un mix di odori sapori e rumori, le varie postazioni per ammirare i costumi e le varie attività dell'epoca. Il tutto si concluderà con l'unicità della Natività, dove riesce veramente difficile non soffermarsi ed emozionarsi ed essere così coinvolti da un senso assoluto di pace e amore. Un posto che data la naturalezza dei vicoli, da un ulteriore tocco di "magia" all' intero presepe e a tutta la sua cornice. Si tratta di uno dei Presepi Viventi belli ed emozionanti, sia per gli incantevoli e irripetibili luoghi in cui viene allestito, sia per la straordinaria cura dei particolari utilizzata dalla macchina organizzativa che lo promuove: cura dei particolari storici, ma anche cura dei costumi e delle varie scene. Un Presepe che coinvolge più comunità limitrofe, orgogliose e fiere di una manifestazione che, nelle scorse edizioni ha richiamato visitatori da molti paesi del versante orientale della provincia e non solo. Monacizzo si trasforma nell’antica Betlemme, con il Presepe Vivente impreziosito dalla tradizionale Calata dei Magi, che parte dal borgo antico per poi terminare nella suggestiva gravina. La calata dei magi assieme all’editto di Erode “il Vecchio” che sottolinea la “ strage degli innocenti ” rappresentano due momenti di particolare suggestione raccontati dal Vangelo. Tutto questo nello scenario rupestre della gravina de “ La strada ti li antichi ” a pochi passi dal borgo e in grado di proiettare i visitatori in una dimensione di grande impatto emotivo. Lungo il percorso, poi, la possibilità di degustare pietanze tipiche del luogo e del tipico presepe vivente. Una scelta che il pubblico apprezza particolarmente, mentre si muove tra questi luoghi dove la natura è grande protagonista. Momento clou sarà l’arrivo dei Magi, a cui si potrà assistere durante la sacra rappresentazione.

L’evento si concluderà, dunque, domenica 5 gennaio 2020, con la suggestiva calata dei magi, i quali al cospetto del bambinello deporranno le arti magiche, per servire il Figlio di Dio.