Rientrare al Nord per portare avanti studi e attività lavorative dopo alcune settimana di vacanza, mare e divertimento nel Salento è già dura di per sè. A rendere più amaro il ritorno nelle grandi città del settentrione ci si è messa però ancora una volta Trenitalia e i suoi “treni della passione” forieri di ritardi e disagi. E’ accaduto ancora una volta nella giornata del 24 agosto ai tantissimi passeggeri dell’Eurostar City 9766 Lecce-Torino partito dal capoluogo salentino alle 11,28 e che, in teoria sarebbe dovuto giungere nella città della Mole Antonelliana quasi 11 ore dopo, per la precisione alle 22,15.

In realtà il ritardo ha iniziato ad accumularsi già in partenza, con il convoglio che si è mosso dalla stazione di Lecce con oltre un quarto d’ora di ritardo, alle 11,45 circa. Nella prima ora di viaggio l’Eurostar ha continuato poi ad accumulare minuti di ritardo e a Bari erano già 30. Nella stazione del capoluogo pugliese il “patatrac”: locomotrice fuori uso, aria condizionata “sospesa e tutti giù per terra a cercare un pò di refrigerio sui binari. Qui le notizie e le informazioni sul destino del treno si sono fatte come di consueto “poche e confuse” e i tempi per la sostituzione della locomotrice, di conseguenza, “ignoti”. “Al punto che - racconta Stefano C., uno dei passeggeri, diretto a Bologna - alcuni hanno optato per prendere un altro treno diretto al Nord e che partiva alle 15. La stragrande maggioranza dei passeggeri, me incluso, invece, ha deciso di aspettare sperando che le operazioni per il ripristino della locomotrice fossero più veloci rispetto alle previsioni più fosche”.

Una decisione tutto sommata azzeccata quella dello studente-lavoratore salentino che si laureerà in autunno; l’Eurostar 9766 ha ripreso infatti la marcia poco dopo le 14,30: “Siamo ripartiti - prosegue Stefano - ma abbiamo comunque continuato ad accumulare ritardo e siamo arrivati a Pescara Centrale alle 18 anziché alle 15,47 come previsto”.

Tra l’altro, l’Eurostar City 9766, come segnalato in una nota sul sito di Trenitalia sarebbe con prenotazione obbligatoria ma secondo lo studente di Lizzanello la regola sarebbe stata in un certo senso “messa da parte”: “C’era gente ovunque, non solo sui posti a sedere che erano ovviamente tutti occupati. Passeggeri stesi o seduti negli spazi tra un vagone e l’altro, sugli scalini, negli spazi antistanti ai bagni e loro non avevano certamente il posto prenotato. L’ammassamento di persone in questi luoghi impediva tra l’altro anche di poter raggiungere agevolmente il bar”.

Un luogo sicuramente “ambito”, il bar, visto il notevole ritardo accumulato dal treno che ha indotto molti passeggeri a cercare refrigerio e ristoro in una bibita fresca e in qualche snack o panino. “Si, - racconta ancora lo studente salentino - anche perchè nonostante la lunga sosta alla stazione di Bari e il notevole ritardo accumulato dall’Eurostar, il cui biglietto in seconda classe da Lecce a Bologna costa ben 77 euro, nessuno si è preoccupato di portare delle bottigliette d’acqua o delle bevande, d’altra parte non siamo abituati a gesti di questo tipo nei confronti dei viaggiatori”.

Un’altra viaggiatrice, studentessa gallipolina, ha invece assistito a una vera e propria aggressione verbale messa in atto dai passeggerri di una carrozza con l’aria condizionata fuori uso: “Poverino – racconta Valeria - non credo che avesse delle colpe per il mancato funzionamento dell’impianto di climatizzazione. D’altra parte senza l’aria condizionata i vagoni diventano invivibili, la rabbia era giustificata”. Unica nota “positiva” (anche se ciò dovrebbe costituire la normalità): sembra che tutti i bagni fossero pienamente funzionanti. L’Eurostar City è giunto a Bologna con circa 2 ore di ritardo ed ora scatterà la trafila burocratica per i rimborsi, non in contanti, ma in buoni per viaggiare, si spera meglio.

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