Oltre a ciò ci sarà bisogno anche della conferma degli eletti.

“Certo, anche senza questo passaggio poco o nulla si potrà fare. E’ un compito che spetta alla Corte di Appello. Dopo la verifica dei verbali e delle procedure previste per legge farà la proclamazione degli eletti. Prima il presidente, poi i consiglieri a quoziente pieno, poi degli eletti con i maggiori resti e del premio di maggioranza. Successivamente, interpretando le disposizioni di legge e dello Statuto ci si regolerà, sulla base del combinato disposto delle due indicazioni, si comporterà di conseguenza per quanto riguarda se allargare o meno a 78 il numero dei componenti del Consiglio. Un esercizio che è bene lasciare fare in serenità e calma alla corte di Appello che sono tecnici e magistrati. D’Altro canto tutti gli aventi dirito nell’uno e nell’altro senso mi risulta stanno facendo pervenire memorie circostanziate per cui ci sarà qualche giorno di ritardo nella proclamazione ma che sicuramente avverrà sulla base di dati di fatto inappellabili. E’ evidente che c’è qualche complicazione e bisogna dare ai magistrati il tempo di analizzare ed esprimersi nel rispetto  delle due leggi che disciplinano l’assemblea”.

Dopodiché si potrà parlare di nuova giunta?

“Il presidente Vendola mi ha lasciato la delega di facente funzioni sino al 15 aprile. Immagino che dal 16 in poi tornerà con un’idea di governo e di composizione complessivo e penso ne voglia parlare con i partiti e i consiglieri della maggioranza”.

I socialisti sono andati bene in questa tornata elettorale delle regionali in Puglia. I tre uscenti sono stati rieletti anche se con Sinistra, Ecologia e Libertà.

“Sicuramente sì. Non solo sono stati riconfermati i tre uscenti ma ne abbiamo acquisito un quarto, Franco Pastore, circoscrizione Bat, assessore comunale di Barletta. Eppoi sulla base delle interpretazioni dei magistrati si potrà aggiungere anche Calò, secondo degli eletti di Sel nel Salento”.

De Caro non lo considera socialista?

“E’ un socialista ma eletto come altri socialisti in un’altra lista. Sto infatti parlando dell’alleanza del Psi con Sel. Perché i socialisti sparsi in altre liste, sia di destra che di sinistra, apre un’altra questione. Non vorrei  rischiare di fare un elenco che ci porterebbe a essere partito di maggioranza relativa”.

Patto di stabilità, federalismo: all’orizzonte del nuovo governo ci sono impegni da far tremare le vene dei polsi.

“Béh, questo governo ha avuto la conferma del mandato, ciò vuol dire che i pugliesi si fidano. E si fidano quando ci sono cose semplici da affrontare, siano quando ci sono questioni che possano richiedere sacrifici. E non c’è dubbio che a Vendola è stato dato mandato pieno. E Vendola ha dalla sua anche l’esperienza maturata nei primi cinque anni per affrontare le questioni delle Regioni, del territorio e dell’economia regionale sicuramente più affidabile”.

Vendola leader nazionale del centrosinistra: è una boutade o una cosa seria?

“Oramai è un leader che non può più essere circoscritto ai confini regionali. Può tornare utile a uno schieramento che ha bisogno di creare un’alternativa seria al berlusconismo già dal 2013. E’ un’energia  fresca, nuova, credibile e affidabile alla quale si può guardare”.

Ma dovrebbe lasciare la guida della Regione, o no?

“Sinora ha fatto bene preoccupandosi anche di politica nazionale. Non vedo diktat o aut-aut. Sinora ha sempre avuto la forza per andare avanti e indietro potendo contare in Puglia su una squadra che lo ha aiutato a essere leader nazionale”.

Onofrio Introna è stato primo degli eletti in provincia di Bari con Sel. Che futuro?

“E’ un riconoscimento all’impegno e alla coerenza”.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Si parla di un futuro da presidente del Consiglio regionale.

“Sono una personalità molto versatile avendo passione per la politica a molta esperienza. Pertanto mi metterò a disposizione ma non vedo incarichi o vestiti su misura. Posso fare l’assessore, il capogruppo, l’uomo di squadra e non sono innamorato dei ruoli. Sono stato eletto per fare il consigliere regionale. Se poi mi si dice di fare una cosa io la faccio. Non ho velleità o richieste da soddisfare”.

Se lei fosse il presidente Vendola chi metterebbe alla sanità dopo quanto accaduto con Tedesco nei primi cinque anni?

“Non sono Vendola ma penso che il gioco della torre in politica non aiuta ma complica le idee e chiedo ai colleghi di resistere alle tentazioni della stampa nel difficile compito di Vendola di cucire una squadra all’altezza del mandato avuto dai pugliesi”.

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