Potremmo confermare che c’è un nuovo elemento a vivacizzare la discussione politica, una componente determinata e un po’ inaspettata: il Gargano. Forse sta avvenendo qualcosa che non molti mettono a fuoco ma potrebbe essere chiara e lampante. Parlo dei cambiamenti, che si dice partano sempre dal basso. Bene. Se a ciò aggiungiamo che il Gargano, checché se ne dica delle sue bellezze, è stato sempre relegato verso il “basso” dalla Provincia di Foggia, insieme ai cugini dei Monti Dauni, allora qualcosa forse comincia a tornare.

L’altro giorno in un servizio su Teleblu ho sentito il cronista parlare di un evento a Foggia organizzato dall’
Associazionismo foggiano. Ma come, l’Associazionismo non era “garganico”? Ora ce n’è anche uno foggiano? Sì, c’è. E mi ha fatto molto piacere sapere che anche i cugini foggiani si organizzino sulle tematiche sociali. Per una volta potremmo dire che abbiamo “influenzato”, noi garganici, Foggia. Per una volta stiamo noi avanti, forse proprio perché siamo più indietro, e la molla è scattata prima. Ma la stessa molla sta scattando anche a Foggia.

Questa molla “sociale” che la sta investendo coincide con quella “politica” del Gargano. Perciò il Gargano è avanti. Foggia invece deve ancora attendere che dalla discussione sociale scaturisca una volontà politica di cambiamento. Nel Gargano, dall’incendio di Peschici in poi, di discussioni e associazioni ne sono nate tante. Ora
il fuoco del 24 luglio 2007 è arrivato a Palazzo Dogana e sarà difficile smorzarlo e pensare che anche lì non lascerà fumo e cenere da qualche parte, per operare quindi con le idee la successiva ricostruzione.

Quando parlo di Foggia non intendo la città degli abitanti, ma il Capoluogo di Provincia, la Città di tutti noi provinciali, che in Palazzo Dogana vedono certamente la propria rappresentanza. Oggi c’è un Gargano che avanza e scalpita, chiede maggior rispetto, come un figlio 14enne che il papà non può più mettere a tacere nell’angolo, o ordinargli di dormire e stare zitto. Un ragazzo di 14 anni chiede di rientrare più tardi, essere più indipendente, chiede il motorino e il papà non può continuare a tacitare il figlio che si ribella, si tormenta pensando di avere come padre un bruto irriconoscente, senza amore né rispetto, e comincia a meditare la vendetta per acquistare la propria libertà. La Provincia
sembra che sia immune da queste sensibilità, tanto il figlio le vorrà bene lo stesso. Ma il Gargano adesso vuole autentiche prove di affetto e non intende più accontentarsi di vaghe promesse, del genere “il motorino? l’anno prossimo… se farai il bravo”. Il Gargano “politico” comincia a incavolarsi. Eppure sembra che le “alte sfere” pensino che basterà chiudere la porta. A me, al contrario, si rafforza la sensazione che qualcuno sottovaluti l’idea di vederlo rientrare dalla finestra.

Giandiego Gatta ha preso il toro per le corna, come suol dirsi, senza tanti giri di parole. Essendo stato il più votato in Provincia alle ultime regionali, come può qualcuno pensare di non tener conto di quanto afferma? E soprattutto non ci si preoccupi di avviare una discussione aperta nel PdL?
Carta canta… o no? Quanto afferma ha validità di contenuto?

{affiliatetextads 1,,_plugin}Secondo il mio modesto avviso, già serpeggia l’impressione che questo Gargano che avanza non piaccia a qualcuno. Basterà ad arginare il fiume in piena di alcuni politici garganici (Gatta, D’Anelli, Ruo, Vigilante, e anche l’outsider Vascello)? Non lo credo, non riusciranno a fermare queste persone - e altre non citate - che si muovono con la ferma volontà di rendere grande la Provincia di Foggia, non solo il Gargano. A me sembra che il 14enne di cui sopra riuscirebbe a comprendere meglio il momento difficile del genitore, preoccupandosene, come farebbe qualsiasi figlio. Non sto parlando di separatismo. Penso che siamo tutti d’accordo sul doverci dar da fare, tutti insieme, per rendere “grande” la nostra Provincia. Non è tempo di ideologie da capibastone, occorre essere “operai”, guidati da un buon progetto e una sana responsabilità. Come non essere orgogliosi di un politico garganico che per la prima volta vada a battere i pugni a Foggia per suggerire un cambiamento, per porre al centro della discussione non le scelte ma il metodo, perché non ha proprio voglia di sentirsi trattare come un ragazzino di otto anni con un bagaglio di 14mila consensi? Come non essere orgogliosi nel vedere il Gargano che finalmente si unisce per incidere in modo positivo anche sul cammino dell’intera Provincia (il nostro Papà)? Come non dare ragione a D’Anelli quando rivendica la vicepresidenza dopo aver dimostrato di essere uno dei migliori amministratori di questo territorio? Come si può assistere alla chiusura dell’Assessorato al Turismo dopo la rimozione di uno dei più validi amministratori nominati nel 2008? Cos’è la politica? Coerenza? Meritocrazia? Responsabilità?

In attesa che Foggia si svegli e i politici di partito si riorganizzino, è giusto che l’onda anomala del Gargano - in attesa della foggiana - venga rispettata, perché parla di tematiche prese ormai in carica da diversi politici, parla di rabbia vera. Parla di fatti concreti e indicazioni dei cittadini, sulla base dei quali nessuno può più pensare che il Gargano dia i numeri, perché li sta dimostrando sulla carta e negli uomini.

PdL aiutati che “il Gargano” ti aiuta…

(C) http://www.garganonews.it/articolo367-1/attualit%C3%A0%C2%A0/gatta-canta!.html