Parliamo delle riduzioni dei trasferimenti statali a qualunque titolo spettanti alle Regioni a statuto ordinario, pari complessivamente a 8,5mld di euro: 4 miliardi nel 2011 e 4,5 miliardi nel 2012. Per le imprese questo taglio si traduce in 648mln di euro, di cui 106 appunto nella sola Puglia. “Non sono fondi fini a sè stessi”, ha spiegato la Capone davanti a una platea nutrita anche di diversi imprenditori, “sono i fondi che il sistema europeo prevede per l’attuazione dei P.O”, i programmi operativi strategici, Fesr e Fes, “e fondi di trasferimento nazionale. In altre parole - ha aggiunto la vice-Vendola - senza questi fondi la Regione viene privata della possibilità di cofinanziare i 280 milioni di euro dei Programmi operativi”. E’ tutto incluso nell’art. 14 “Patto di Stabilità interno e altre disposizioni sugli enti territoriale” contemplato nel supplemento ordinario n. 114/ L del Decreto Legge 31 maggio 2010 n. 78 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale che, tra l’altro, illustra chiaramente a quali rischi le Regioni si esporranno qualora non dovessero rispettare il Patto di stabilità per il 2010 e anni successivi: “I trasferimenti dovuti agli enti locali che risultino inadempienti - si legge nello stesso Supplemento - sono ridotti, nell’anno successivo, in misura pari alla differenza tra il risultato registrato e l’obiettivo programmatico”.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Stando così le cose, sono tante le domande che viene spontaneo porre. E Loredana Capone le ha posto, rivolgendosi direttamente a lavoratori e imprenditori: “Chi ci farà da traino? Chi ci porterà fuori dal conflitto sociale che si andrà generando? E chi lo dice agli imprenditori che gli incentivi non ci sono più?”. Già, e ai lavoratori chi lo dirà che anche le risorse da destinare agli ammortizzatori in deroga rischiano di venir meno? Perchè Loredana Capone, intervenendo successivamente all’Università, ha reso noto anche questo con un automatico, chiaro e simbolico riferimento: “Non saprò cosa fare con gli operai dell’Adelchi ai quali la cassa integrazione straordinaria scadrà a fine mese. Rimarranno senza stipendi per sei mesi. E’ vero che lo Stato - ha aggiunto - non può permettersi di ammortizzare per anni, mantenendo in piedi aziende secchissime, ma abbiamo il dovere di pensare un’alternativa”. Il rischio di ciò che sta facendo il Governo è, dunque, evidente, esplicitato dalla stessa Capone: un conflitto sociale elevatissimo e, per dirla in ancora meglio, una guerra fra poveri.

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