Vero o falso che sia, il lavoro che si sta intessendo da giorni è tutto sulla comunicazione. Da sabato è partito un nuovo canovaccio. Se l’assemblea del partito non è bastata a convincere l’elettorato che Vendola non è più “uomo che tiene insieme le altre forze”, da alcune ore la macchina del Pd si è messa in moto per dimostrare l’inelettubilità di una scelta diversa da quella del candidato terlizzese. L’attuale governatore non intende fare un passo indietro. La gente lo ferma, lo abbraccia, organizza spazi di adesione sui social network. Questo popolo Nichi non lo vuole deludere e per questo, costi quel che costi, andrà dritto anche perché sia Idv che Udc paiono essere intenzionati a porre “veti personali” e non “a ragionare sui programmi”.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Dicevamo, ora il Pd ha cambiato la strategia comunicativa. Un assaggio di questo nuovo schema è arrivato ieri con l’intervento di Bersani a ‘Mezz’ora’ di Lucia Annunziata. Il neo segretario del Pd ha annunciato quanto ribadito 24 ore prima da Emiliano e cioè che senza Udc e Idv “si perde”. Da qui gli scenari bui che potrebbero colpire la Puglia e il capoluogo, con il sindaco che già anticipa l’ingovernabilità di una città che si è candidato ad amministrare dopo cinque anni di mandato. Tutti sventolano calcoli matematici. L’otto percento qui, il quattro da lì, gli assessorati a me, le società a te. Tutta materia che interessa poco la gente, costretta oggi ad organizzarsi un Natale dopo un anno tenuto ostaggio di una crisi economica dilagante. A queste persone si sommano quanti non si riconoscono più nei partiti, “ormai buoni solo a rappresentare se stessi”. E per questo decidono di organizzarsi per rivendicare spazi, luoghi e concetti che la politica non sa più interpretare.

E’ assolutamente lecito allargare la coalizione. Ma, forse, prima ancora che un mero calcolo aritmetico sarebbe meglio cercare di analizzare che tipo di domanda politica viene dal popolo. E’ lecito prendere decisioni, anche se queste sono dure. Ma non ci sarà nessuna decisione possibile se questa non verrà presa con ciò che la gente chiede. La sinistra non può essere prigioniera della calcolatrice e delle logiche di apparato.
Non si tratta solo di rappresentare, ma di mettere insieme relazioni, stati d’animo e pratiche sociali che, ora, si trovano senza riferimenti e una identità precisa. Le parole d'ordine non bastano più. E per entare nel cuore di chi ogni giorno fa i conti con la precarietà, uno stipendio insufficiente e sogni delusi non basta sapere che "senza Idv e Udc" non si vince".  Il Pd ha fatto molte promesse davanti agli elettori. Tante, Forse troppe. Una cosa però è necessario ribadirla: "nessuno vuole morire democristiano”.

Antonio Scotti - Barilive.it