{affiliatetextads 1,,_plugin}Ma c’è di più: la componente degli archi, rappresentati dal violinista Giuseppe Amatulli (che ha strabiliato all’Engine Club con i Vertere String Quartet ft. Ettore Carucci) rappresenta la variabile indovinata che in molti nel jazz hanno tentato ma con alterni risultati. E’ il lavoro della definitiva maturità artistica di Pasquale Mega ormai considerato un pianista di livello europeo, perfettamente a suo agio, col suo carisma tranquillo, nella travolgente “wave” del jazz italiano. Non a caso, gli altri compagni di viaggio rappresentano altrettante concrete speranze per la musica nazionale ed internazionale, un ambito in cui la Puglia recita un ruolo di primissimo piano: Camillo Pace (contrabbasso), Vince Abbracciante (fisarmonica), Giovanni Angelini (batteria) sono artisti eccezionali, collaudati in prestigiose formazioni internazionali.

La presenza del grande Roberto Ottaviano esalta il progetto che nella partitura per sassofono prevede un ruolo costante e presente: un colore vivido tra le “tinte forti” dell’Ensemble che si aggregano e disgregano come nell’armonia mai uguale a se stessa di un caleidoscopio di colori.