Inoltre la facilità di comunicazioni della Capitanata con Roma ha avuto la sua importanza fin dai primi secoli del Cristianesimo nel processo di evangelizzazione avvenuto attraverso quegli assi di penetrazione rappresentati dalle strade romane (Appia, Traiana, Litoranea Adriatica, Herdonitana, Aeca-Sipontum, Venusia-Herdonea, Herculea), tanto che già nei ss. V-VI si potevano contare una quindicina di sedi vescovili: ve ne erano nel Subappennino e dall'alto al basso Tavoliere di Puglia, sul Gargano e lungo il litorale adriatico. Per lo sviluppo e la diffusione del Cristianesimo decisivo fu il contributo del monachesimo, che proprio in terra dauna trovò l'ambiente ideale per il suo sviluppo in tutte le sue forme. La conformazione geografica della provincia favorì sia la presenza di religiosi dediti alla vita ascetica e contemplativa che la fondazione di centri monastici di grande importanza. Sui monti della Daunia e soprattutto sul Gargano, sorsero decine di eremi, mentre sulle alture, nelle isole delle Tremiti, lungo il litorale adriatico e il corso dei fiumi, sulle fasce pedemontane, vennero edificate piccole e grandi, famose e meno note abbazie.

La Capitanata fu anche il punto d'incontro  dei Crociati: la sua posizione era infatti funzionale, in quanto si trovava sulle due direttrici di arrivo di quei cavalieri e militi cristiani, nord-sud e ovest-est, oltre ad avere il suo naturale sbocco nel porto di Siponto ed essere molto vicina ai porti pugliesi di Trani. Bari, Brindisi e Otranto. Da essi cinque si imbarcavano per andare a liberare i luoghi sacri della Terra Santa. I Crociati, prima di affrontare la loro difficile missione, sostavano nei tanti santuari e monasteri presenti sul territorio. Le importanti testimonianze storico-religiose pongono la Capitanata quale meta ideale per un percorso nei tanti volti della spiritualità cristiana e quale snodo tra i percorsi nord-sud, da Santiago de Compostela alla Terra Santa, e est-ovest dalla Terra Santa a Roma. Il pellegrinaggio in terra dauna si fonda sulla primaria necessità di percepire il valore dei luoghi: mediante la sosta e la conoscenza, per poi riprendere il cammino.

La Capitanata è oggi compresa nella Regione Ecclesiastica Pugliese, suddivisa nelle quattro sedi metropolitane di Bari - Bitonto, Foggia - Bovino, Lecce e Taranto. La sede metropolitana di Foggia - Bovino ha per suffraganee l'Archidiocesi di Manfredonia - S. Giovanni Rotondo - Vieste e le Diocesi di Cerignola - Ascoli Satriano, Lucera - Troia e San Severo. FOGGIA = Capoluogo della Capitanata, giace nella vasta pianura del Tavoliere di Puglia, tra il Cervaro e il Celone, affluente del Candelaro. E' a km. 128, a scirocco, da Napoli, 19, a levante, da Lucera e 37, a libeccio, da Manfredonia. Si vuole che sia succeduta all'antica ARPI, di cui si ricorda  Vescovo PARDO nell'anno 314. Nel sec. XI fu rinvenuta la sacra icona di S. Maria del Sette Veli e il Duca Roberto il Guiscardo, nel 1172 fece edificare, per detta "Icona Vetere", il tempio, che ne è l'attuale Cattedrale. Attorno a questo tempio si moltiplicarono le case fino a fare del sito una città, detta Foggia per la località palustre ove sorse, essendo i pantani nel latino dell'epoca detti "foyae" e/o "fogiae". Fino a poco dopo la metà del sec. XIX appartenne alla Diocesi di Troia, i cui Vescovi spesso la scelsero per loro abituale dimora, perché a essi più conveniente.

Nel 1855 Pio Pp. IX Mastai Ferretti con Bolla "Ex hoc summi pontificis" del 26 giugno eresse la Chiesa Matrice di S. Maria Assunta in Cattedrale, separando cos“ la città di Foggia e le sue pertinenze dalla Diocesi di Troia e l'Abbazia di S. Marco in Lamis (già "nullius dioeceseos" dalla metropoli di Siponto (Manfredonia) per formarne la nuova Diocesi, come quella madre immediatamente soggetta alla S. Sede. Da Piazza del Lago, con una fontana (a forma di tre fiammelle) di Pietro Lombardi da Roma (sec. XIX), si giunge alla Cattedrale di S. Maria Icona Vetere, è rimodellata e ingrandita da Guglielmo II il Buono, ma rifatta in gran parte in forme barocche dopo il terremoto del 1731. Della primitiva architettura romanica, con forte influsso pisano-lucchese, resta gran parte del piano inferiore dell'esterno. Nella facciata, ai lati del potale barocco sopraelevato, sono due coppie di arcate cieche romaniche poggianti su pilastrini dagli alti capitelli a fogliami d'acanto e racchiudenti due bifore e due occhi. Al di sopra corre un magnifico fregio di vigorosa scultura pugliese, in cui motivi classici bizzarramente deformati si mescolano a figurazioni grottesche zoomorfe.  Nella parte superiore, un grande arco aggettante su due coppie di colonnine incorniciava il rosone (sostituito da un finestrone barocco); ai lati si scorgono due archi ciechi con piccole rose e nicchie barocche. Il fianco destro è corso da otto arcate cieche (la seconda con un rombo a cornici degradanti), di cui l'ottava è troncata dal campanile barocco. Il fianco sinistro ha cinque arcate ogivali, dovute a un rifacimento del '300. Anteriormente ai danneggiamenti subiti dai bombardamenti aerei anglo-americani, che distrussero quasi totalmente la città

da Quotidiano di Foggia.it