{affiliatetextads 1,,_plugin}A nulla può valere la giustificazione, arrivata ben 5 ore dopo, che recita: “Tengo a precisare ed a chiarire, onde evitare squallide speculazioni dei soliti maligni in agguato, che la storia in questione nulla ha a che vedere con i ragazzi dell'ARCI che sono per me invece esempio di aggregazione culturale. Loro anzi hanno finalmente dato a quella casa che per me è motivo di ricordi e di affetti di famiglia, una destinazione... Mostra tutto di attività per me molto più dignitosa di quelle che in passato ha ospitato (circoli di gioco etc.). Ovviamente oggi ho da sperare che in una delle dimore più storiche di Maruggio si parlerà di Cultura e non di poker come è accaduto fino ad ora”.

Tale commento non può rappresentare una giustificazione per i seguenti motivi:

•La dichiarazione in oggetto è arrivata proprio a un giorno dall’inaugurazione del locale in questione come sede del circolo associativo.

•Da anni una parte del locale è adibita a sala giochi.

In nessun caso è possibile giustificare la leggerezza della dichiarazione per il fatto che per 5 ore e in maniera pubblica la sigla ARCI sia stata affiancata a un termine così offensivo.

Chiunque è libero di esprimere il proprio pensiero, a condizione però che questo non leda la dignità di nessuno (Art. 21 della Costituzione Italiana).

Questa paurosa “caduta di stile” non è perdonabile.