La “Galleria Pavoncelli” fu realizzata nei primi anni del 900; a seguito del terremoto dell’Irpinia del 1980, venne danneggiata e si decise di realizzare una nuova condotta (Pavoncelli bis) parallela alla prima, affinché la flessibilità nell’uso della prima e della seconda consentisse le operazioni di manutenzione senza interruzioni del servizio. I lavori della Pavoncelli bis furono avviati nel 1990 e sospesi nel 1992 a causa di difficoltà derivanti dall’elevato flusso d’acqua e da soluzioni temporanee di contenimento che all’epoca non furono sufficienti per consentire la ripresa dei lavori. Il cantiere, però, non fu mai riaperto anche a causa dell’insorgenza di complesse e defatiganti vicende amministrative e giudiziarie. Il Consiglio dei Ministri aveva dichiarato, il 6 novembre del 2009, lo stato di emergenza in relazione alla vulnerabilità sismica della galleria Pavoncelli, opera fondamentale per l’approvvigionamento idrico dell’intera Regione Puglia, gravemente danneggiata dal terremoto dell’Irpinia nel 1980.

{affiliatetextads 1,,_plugin}La decisione nasceva a seguito delle numerose segnalazioni che l’assessore Amati aveva presentato alle istituzioni competenti e agli organi di informazione, sfociate poi nella convocazione di due incontri interistituzionali a Roma con la Protezione Civile, il 5 e il 12 ottobre scorsi, e con la richiesta dello stato di emergenza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri da parte della Giunta Regionale pugliese, concesso con provvedimento del 6/11/2009 e poi resa operativa con l’OPCM del 12/3/2010.