Mettiamo da parte i ragionamenti sballati della Lega Nord sul federalismo fiscale in quanto è dura per loro capire che se il Nord ha i soldi non è certo tutto merito delle fabbrichine (date uno sguardo a Terroni, di Pino Aprile). Quindi se federalismo deve essere, federalismo sia. Ma non solo sugli argomenti cari agli imprenditori padani ma su tutto. Il Sud e la Puglia in particolare ha un'arma da spuntare nella campagna federalista che è quella energetica. Basterebbe che la Puglia spegnesse i suoi impianti per far piombare l'Italia al buio visto che nonostante i quattro milioni di abitanti è una Regione che consuma si è no il 10% dell'energia che produce.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Allora diamo un input ai politici, proponete il federalismo energetico. Se i leghisti vogliono che le loro tasse siano spese solo sul loro territorio dimenticando chi ha permesso loro di guadagnare allora ragioniamo strategicamente e vendiamo l'energia elettrica all'Emilia Romagna, al Veneto, alla Lombardia e al Piemonte a prezzi di mercato! Ogni regione in chiave federalista dovrebbe produrre da se quanto consuma e se non riesce deve rivolgersi al mercato.

L'Emilia Romagna è in deficit di energia di circa il 20%, il Veneto è in deficit del 50% e detto in soldoni consuma il doppio di quello che produce, la Lombardia è in deficit del 40% mentre il Piemonte del 20%. (dati terna 2009 non dati comunisti) Bene è ora che si assumino le loro responsabilità.

Federalismo non solo fiscale dunque ma anche e soprattutto energetico!

PS: è bene che Formigoni studi un po di dati prima di sparare fesserie sull'autosufficienza lombarda.