Alfonso Galiano, Segretario Regionale Industria della UIL di Puglia e di Bari, traccia la posizione del sindacato rispetto alla querelle Be4Energy, impresa che sostiene di voler realizzare un mega impianto fotovoltaico nella provincia di Taranto, sulla scorta della vertenza Miroglio. La questione è stata affrontata stamane nel corso di una riunione tra Regione Puglia, Sindacati, Provincia di Taranto e i comuni di Ginosa, Laterza e Castellaneta.

{affiliatetextads 1,,_plugin}“Una riunione – spiega Galiano – dalla quale è emerso come la Be4Energy non abbia ancora presentato nessuna richiesta di autorizzazione per l’istallazione di un impianto di energia rinnovabile da 84 mw. Ciò che risulta dalla lettura degli atti è solo una richiesta di VIA per 34 mw consegnata il 24 gennaio scorso alla Provincia di Taranto. Inoltre è stato appurato che la Be4Energy è un’impresa con sede a Berna, alle cui dipendenze risulterebbero 20 professionisti il cui scopo ultimo è la massima remunerazione di capitali appartenenti a investitori non meglio identificati. Gli atti autorizzativi – conclude Galiano – non possono essere né compressi, né interpretati per pressioni afferenti i lavoratori attualmente in cassa integrazione”.

“E’ bene ricordare – sottolinea il Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese – che la Miroglio ha attinto a tutti i finanziamenti nazionali e regionali per realizzare l’opificio di Castellaneta-Ginosa, grazie ad una legge ad hoc denominata, appunto, ‘legge Miroglio’. Per queste ragioni consideriamo che Miroglio non possa chiamarsi fuori dal processo di riconversione industriale degli opifici e dei lavoratori. La Miroglio, di concerto con il Ministero dell’Industria, stranamente, ad oggi, non ha mai considerato alternative alla Be4Energy. Una scelta inammissibile, che nega la possibilità di verificare se alla Be4Energy esistano alternative industriali, produttive e occupazionali degne di attenzione”.