“Nel paese della faida del Gargano e in cui operano pericolose organizzazioni criminali – continua Bordo – è necessario avere molto coraggio ad esprimere pubblicamente, pur se in forma anonima, tanto dolore e amarezza insieme a tanta voglia di riscatto e di libertà. Ora tocca alle istituzioni, alle organizzazioni civiche e ai cittadini sostenere e rafforzare il commerciante che ha deciso di non pagare, di non cedere alla  criminalità organizzata neanche un pezzettino del proprio lavoro perché finalmente consapevole che così facendo perderebbe la propria libertà di imprenditore e la propria dignità di uomo.

Noi tutti – conclude Michele Bordo – abbiamo il dovere di accogliere il suo appello e la sua richiesta di aiuto e dire che non siamo disposti a pagare e a subire altre intimidazioni”.