Infine i tre anni a Livorno. Adesso Lecce, «dove le istituzioni vedono il rock come volano dell´economia e del turismo e dove hanno capito che, di Italia Wave, non è importante solo il cast, ma la ramificazione sul territorio italiano attraverso il contest riservato a gruppi rock di base di tutta la penisola, e il ritorno d´immagine che questo può portare. Un esempio? I gruppi iscritti alla nostra gara quest´anno sono 2.300, un record, soprattutto se si considera che fino a qualche giorno fa non era noto dove saremmo andati».

{affiliatetextads 1,,_plugin}Si conclude così il tira e molla sulla nuova location innescato dopo la scadenza, la scorsa estate, dell´accordo triennale con il Comune di Livorno, «dove speravamo di tornare ma non ci sono soldi». A ottobre del 2010 si è prospettata la possibilità di un rientro trionfale ad Arezzo, dove il festival era nato nel 1987 per rompere l´idillio nel 2006 in seguito alle durissime polemiche con l´amministrazione di centrodestra: «Alla giunta ho proposto un progetto che prevedeva, su un milione e mezzo di budget, 250 mila euro provenienti dal territorio, il resto era mio rischio d´impresa. Non è arrivata una risposta positiva, salvo poi scoprire che il Comune aveva già inoltrato alla Regione la richiesta di finanziamenti per il Play Festival». Ovvero la kermesse nata dopo l´addio della creatura di Valenti.

«Dagli enti locali non si deve essere sopportati, subiti, ma desiderati» dice Valenti. Una bacchettata alla Regione Toscana? «Con questa nuova amministrazione non c´è stato tempo di costruire un rapporto, com´era accaduto invece con Martini, che considerava Italia Wave una finestra aperta sul futuro. Forse ci sono stati malintesi. Forse hanno prestato troppo orecchio alle malignità dispensate da nostri nemici aretini. Li ringrazio comunque». A Lecce, Italia Wave rientrerà nel progetto Puglia Sounds, il programma della Regione per lo sviluppo del sistema musicale finanziato dalla Comunità Europea. (Repubblica.it)