{affiliatetextads 1,,_plugin}Se un intervento antispeculativo era sacrosanto” – prosegue la segreteria nazionale di Sel – “e si era discusso di un testo in stato regioni e nelle aule parlamentari che poteva con alcuni cambiamenti gia’ chiariti essere adottato, non si capisce come mai il governo abbia prima inserito un dissennato limite di 8000 MW (quando i partner europei lavorano a soglie sopra i 50.000) , facendo poi di ogni erba un fascio e quindi  bloccando gli incentivi  per tutti,causando così danni enormi gia’ con il solo effetto annuncio. In questo modo si condanna a morte l’unico settore del Paese in crescita in questi tempi di grave crisi economica.

“Il governo si fermi” – conclude la segreteria nazionale – “non accetteremo che, per imporre il nucleare, vengano affossate le energie rinnovabili,di cui il fotovoltaico e’ lo strumento piu’ flessibile e piu’ alla portata di famiglie ed imprese. Sel  ha gia’ iniziato gli incontri con le organizzazioni del settore e proseguira’ nei prossimi giorni chiedendo alle organizzazioni sindacali un ruolo attivo per scongiurare in tempo di crisi un atto irresponsabile  e dara’ vita ad una serie di iniziative in tutto il Paese per arrivare al ritiro del decreto, a partire dal prossimo appuntamento di giovedi”.