''Non siamo antinuclearisti per principio preso - ha spiegato Olivero - Semmai il principio che ci ispira, come nelle altre questioni che vedono intrecciate le ragioni della tecnica con quelle della vita - e' quello di precauzione. Non possiamo non tener conto di quello che e' accaduto in Giappone. Non perche' spinti dall'emotivita', ma perche' e' fallito un modello di sviluppo che puntava sulla sicurezza assoluta delle tecnologie nucleari.

{affiliatetextads 1,,_plugin}E invece il problema della sicurezza permane, non tutto e' controllabile. E allora abbiamo l'obbligo di agire con prudenza, perche' in gioco c'e' il destino delle generazioni future''. Rimane il ''dilemma energetico'', ha aggiunto. ''Abbiamo bisogno di costruire un nuovo modello energetico sicuro non solo dal punto di vista ambientale ma anche geopolitico. Questa questione non puo' rimanere fuori dal dibattito dell'opinione pubblica, dallo spazio della democrazia. Il referendum puo' diventare l'occasione per far questo, per coinvolgere i cittadini, per allargare la discussione''.

''Di certo - ha concluso Olivero - non si puo' pensare di rimanere nella situazione attuale. Abbiamo comunque bisogno di un salto di qualita' da un punto di vista energetico. Per il governo questo 'salto' era il nucleare - e noi abbiamo forti perplessita' rispetto a questa scelta - ma chiediamo comunque un uguale investimento per colmare il gap energetico del nostro Paese''.

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