Tantissime le novità della manifestazione: dalle 19 esibizioni, tutte di concorrenti giovani e adulti, ai bambini ospiti delle tre serate; dalle due giovanissime e debuttanti conduttrici, Zaira Nardelli e Belen Retamozo, oltre alla veterana Pina Descrivo (solo per serata finale), alla presenza di un ospite illustre della finalissima.

   Presentatore, direttore artistico e curatore della regia è sempre Piero Giandomenico, timone storico e ideatore del “Superminifestival”, nonché presidente del Gruppo A.N.S.P.I. “Don Nunzio Picaro”.

Lo spettacolo è una vera e propria gara che si avvale di una giuria composta da Anna Pancallo, Angela Molfetta e Luciana Pisanelli, affiancate da Pina Descrivo nelle prime due serate, mentre, per la serata finale, si aggiunge la bravissima cantante Rosanna Terrusi; presidente del 4 e 7 gennaio è il maestro Domenico Petrella e per quella del 5 la stilista Maria Pia Eramo. Compito della giuria è quello di prendere in considerazione l’interpretazione e la presenza scenica dei concorrenti, scegliendo i migliori dieci per la finale.

Come sempre c’è un gran lavoro di squadra per la riuscita dell’evento, la collaborazione musicale del maestro Leonardo Scarpetta, l’apporto tecnico luci di Rocco Giandomenico, gli assistenti di scena Pasquale Ladiana, Tommaso Giandomenico e Giovanni Di Pierro.

Il Gruppo A.N.S.P.I. “Don Nunzio Picaro”, nato appena un anno fa, ma comunque dapprima zoccolo duro del “Cuore Immacolato di Maria”, ha realizzato tantissime attività che ben giovano a chi ne prende parte e a chi vi assiste, un’associazione che lavora da sempre per il bene della comunità.

L’evento è anche patrocinato dal Comune di Castellaneta e nella serata finale saranno ospiti il Sindaco Gianni Di Pippa e l’Assessore alla cultura Anna Molfetta, don Francesco Zito (Presidente zonale A.N.S.P.I.) e padre Gregorio Di Lauro (Presidente dell’A.N.S.P.I. Francescana).

Durante la finalissima vi sarà anche l’estrazione dei biglietti della “Lotteria di Beneficenza”: gran parte del ricavato, infatti, sarà devoluto alla “Caritas”, per far sì che, anche i più bisognosi, possano sortire di qualcosa che li renda, almeno momentaneamente, felici.