Sarebbe coraggioso anche se il governatore della Puglia sforbiciasse gli stipendi dei suoi quattordici assessori. Il presidente del Piemonte, il leghista Roberto Cota, brucia tutti sul tempo e sfila il 5 per cento dagli emolumenti della giunta: si tratta di una dieta che si materializza sotto la forma del contributo volontario, non per legge.

«Noi, invece, in Puglia per legge fin dalla precedente legislatura abbiamo stabilito la cura dimagrante a cui si sottopongono i componenti l´esecutivo. Calderoli arriva buon ultimo...».

Cioè?
«I compensi dei rappresentanti di governo sono ridotti del 20 per cento. Se non ricordo male, mi pare che lo stesso criterio sia in vigore per i consiglieri. Siamo considerati la regione più virtuosa d´Italia».

{affiliatetextads 1,,_plugin}La scure si abbatte sulla testa di tutti, compresa quella del presidente?
«Il sottoscritto non percepisce qualcosa come 45mila euro ogni anno: ho ritoccato, verso il basso, sia la mia diaria, sia la cosiddetta indennità di mandato. Avete letto il Corriere della sera di lunedì? C´era scritto: "L´unico taglio netto risulta essere quello del governatore pugliese Nichi Vendola". Sì, insomma, non credo di essere più ricco di Schwarzenegger, il governatore della California. Il mio reddito pubblico, la mia ultima dichiarazione dei redditi parla di un imponibile lordo di 170mila euro. Vivo bene con meno di 80mila euro all´anno».

Vendola, quanto guadagna?
«Quattordicimila euro netti al mese e, di questi soldi, lascio 5mila euro al mio partito, Sinistra ecologia e libertà, scelta mia».

La questione morale passa pure dall´abbattimento dei costi della politica?
«La questione morale, per tutti noi, deve essere come un vero giubbotto antiproiettile. Quanto ai costi della politica, rischia di essere una discussione intollerabile nel momento in cui diventa la foglia di fico sulle vergogne di chi non riesce a colpire, per esempio, i grandi patrimoni».

"Tutti voi", però, da queste parti siete saliti a settanta: il numero dei componenti l´Assemblea è spropositato oppure no?
«Nel mio secondo mandato voglio lavorare perché questo numero scenda da settanta a cinquanta».

Resterà un annuncio mirabolante?
«Io proporrò una soluzione del genere, ma com´è ovvio dovrà essere il Consiglio ad impegnarsi perché sia realizzata giacché bisognerà cambiare lo Statuto, che è la nostra "carta costituzionale"».

Basterà saltare questo ostacolo per non essere tacciati di sprecare denaro pubblico?
«A me sembra esagerato evocare la parola sprechi. Chessò, i consulenti del presidente sono ingaggiati, tutti, a titolo gratuito. Ma lasciamo da parte i fatti personali. Questa è la sola regione italiana che ha tutto in chiaro».

Non è facile capire, presidente.
«Voglio dire che, a differenza di quanto accade altrove, non ci sono benefit extra busta paga per i consiglieri. Tutto avviene alla luce del sole e senza nascondere o mimetizzare nemmeno un centesimo».

Lello Parise - Repubblica Bari