“A metà giugno non è stato ancora approvato il conto consuntivo 2008. Si parla di programmazione ma sino ad oggi non c’è traccia del bilancio di previsione. L’urbanistica è nel caos più totale. I cittadini sono vessati da aumenti sulla tassa rifiuti ed ottengono, in cambio, un servizio ormai vecchio di anni”. Un quadro a tinte fosche, quello tratteggiato dall’esponente democratico. Che insiste: “Di fronte a questa insostenibile situazione amministrativa, la voce che si deve levare forte in città, da parte di tutti, indipendentemente dalle variegate forme di impegno sociale, deve essere quella di chiedere la fine di questa inutile e dannosa parentesi di mal governo, per poter ridare dignità e prestigio alle Istituzioni cittadine.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Un Sindaco, di fronte al conclamato fallimento del suo mandato, per amore della sua città, deve avere il coraggio di farsi da parte, per ripristinare una normalità democratica bloccata da una egoistica auto-conservazione. Celebrare i Settecento anni di Martina può diventare un’occasione di grande generosità, ed amore nei confronti di una Città che, per la sua storia, merita un governo efficiente”. Una occasione che, per Bruni, è il ritorno alle urne.

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