L'alleanza con il partito di Casini, rappresentato a Viterbo da un vecchio leone della politica come Rodolfo Gigli (già presidente e assessore della Regione), è stata praticamente imposta dai vertici regionali del Pdl, con l'avallo, a dire il vero, dello stesso Meroi. Un'alleanza contrastata a lungo sul territorio dagli ex FI e malvista anche dal gruppo di uomini vicini a Gabbianelli, successore di Meroi al Comune. Che ora presentano il conto. Perché l'accordo prevedeva tre assessori all'Udc, quattro e la presidenza del consiglio al Pdl. Ma, in base a questi numeri, per gli ex An c'è un solo posto disponibile.

Scusi, ma non c'erano proprio margini di manovra?

«I margini a mio avviso ci sono ancora - spiega Meroi - ma bisogna che tutti si assumano le proprie responsabilità».

Ovvero?

«Se dobbiamo fare le cose tanto per farle, non vale nemmeno la pena cominciare. Avremmo potuto trascinare questa situazione ma non mi sembra il caso di tirare a campare».

{affiliatetextads 1,,_plugin}Perciò i viterbesi possono già prepararsi a tornare alle urne?

«La legge prevede venti giorni di tempo prima dello scioglimento del consiglio. Se in questo tempo si riuscirà a trovare una soluzione politica bene, altrimenti meglio rivotare».

E agli elettori come la spiega una simile conclusione?

«Con gli elettori bisogna solo scusarsi per questa situazione inconcepibile. Senza fare demagogia spicciola, alla gente bisogna dare risposte alle necessità e ai problemi, che sono tanti. Alle persone che sono alle prese con le buche sulle strade piuttosto che con le scuole fatiscenti non gliene importa un fico secco delle manovre per un assessorato in più o in meno. Purtroppo abbiamo scritto, e personalmente non mi sottraggo, l'ennesima brutta pagina della politica. Mi auguro solo che tutti insieme si riesca a trovare il modo per un immediato riscatto».

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