“Piano dei Limiti e l’Authority sono due esempi importanti di come il Governo abbia continuato a penalizzare la Capitanata – ha sostenuto D’Amelio – Non solo, siamo ancora in attesa dell’accordo quadro Regione Puglia-Governo, non ancora firmato, che comprenderà anche le opere di compensazione per i comuni pugliesi interessati dalla costruzione della nuova diga. Accordo che in Molise è stato già siglato un anno fa e che prevede, per il nuovo invaso, opere di risarcimento per le popolazioni locali per un importo totale di 130 milioni di euro”. Così come per l’Authority, anche per il nuovo invaso ci fu una manifestazione di protesta a Roma. Nel 2007, i sindaci dei comuni di Carlantino e di Celenza Valfortore hanno messo in campo un’iniziativa di sensibilizzazione recandosi nella capitale insieme ai propri cittadini, manifestando con slogan e striscioni davanti alla sede del Ministero dell’Agricoltura.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Da allora le cose sembravano volgere al meglio fino a quando i fondi disponibili per Piano dei Limiti sono stati decurtati dal Governo Berlusconi da 118 milioni di euro agli attuali 65 milioni. I comuni di Carlantino e di Celenza Valfortore hanno presentato, negli anni scorsi, un accordo di programma comune relativo sia alla diga “Piano dei Limiti” che a quella di “Occhito”, una serie di interventi di tipo economico e sociale finalizzati al recupero della marginalità del territorio, allo sviluppo dello stesso e al recupero delle forze lavorative disperse a causa delle opere intraprese. “Allora presentammo diciannove richieste – ha concluso D’Amelio – ma la nostra priorità resta la Fortorina, una strada a scorrimento veloce che colleghi la statale 17 alla strada regionale 1, in prossimità di San Paolo di Civitate”. Progetto che, fra l’altro, dovrebbe essere finanziato dai 17 milioni di euro che fanno parte della quota regionale stanziata per la nuova diga.

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