La Regione Puglia dal 2006 ha sperimentato, investendo 1,2 Meuro, forme alternative di accoglienza abitativa degli immigrati con l’attivazione di 3 “alberghi diffusi”, nelle campagne di Foggia, di Cerignola e di San Severo, per un totale di circa 200 posti letto e con una capacità molto ampia di assicurare pasti dignitosi e servizi di trasporto verso i luoghi di lavoro nei campi, ponendosi in una situazione di vera e propria concorrenza con il vero e proprio taglieggiamento organizzato dai caporali.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Sempre dal 2006 è attivo il progetto mirato “Le Città Invisibili” per il contrasto dei fenomeni di tratta degli immigrati per sfruttamento lavorativo, che si concentra nel territorio del foggiano e del nord barese, proprio per rilevare casi di sfruttamento non denunciati, assistere gli immigrati nei percorsi di denuncia e di emersione, affiancare le forze dell’ordine nel contrasto ai caporali e alle organizzazioni criminali che sfruttano gli immigrati. Il progetto va avanti da 4 anni, con un investimento medio di circa 250mila euro per anno, e quotidianamente porta alla luce casi di minacce, mancata conoscenza dei diritti, mancata collaborazione tra le organizzazioni del terzo settore, le istituzioni e le forze dell’ordine, atteggiamenti contradditori da parte dei datori di lavoro e delle associazioni di categoria.

E ancora, dal 2008, insieme a Medici Senza Frontiere, la Regione Puglia attiva nei mesi estivi oltre 20 punti di prima assistenza igienico sanitaria nelle campagne tra San Severo, San Marco in Lamis, Foggia, Cerignola, Lucera, per assicurare bagni, acqua potabile e docce per gli immigrati che non raggiungono gli alberghi diffusi, vengono addirittura minacciati per non farlo, e sono costretti comunque a vivere in prossimità dei campi in cui lavorano.
Nei prossimi giorni l’Assessore Fratoianni ha già calendarizzato gli incontri con i responsabili di Medici Senza Frontiere e con i dirigenti di AQP per organizzare le attività dell’estate 2010, che dovranno partire da giugno e non da fine luglio come nelle altre annualità.

Resta sullo sfondo, tuttavia, la forte preoccupazione per un contesto – quello dello sfruttamento lavorativo degli immigrati stagionali - che le leggi regionali di riferimento non hanno ancora scalfito e di fronte ai quali ancora poco efficaci appaiono le azioni di denuncia e di contrasto ai datori di lavoro che sfruttano gli immigrati che in modo più o meno convinto vengono poste in essere dalle forze dell’ordine, dalle associazioni di categoria e dalle stesse istituzioni locali. Su questo sarà necessario il vero salto di qualità per l’intero territorio pugliese, che negli ultimi anni è mancato, nonostante le dichiarazioni di tutti gli attori coinvolti.