{affiliatetextads 1,,_plugin}Questi dati, uniti al massiccio utilizzo di ammortizzatori sociali, ordinari e soprattutto in deroga (nella sola Puglia 6,9 milioni di ore in un mese, di cui circa 1,9 in deroga), impongono una profonda riflessione: il sistema produttivo è ormai fermo da troppo tempo e le misure vere, sostanziali per farlo ripartire sono ancora distanti dall’essere introdotte e attuate. Si continua a parlare solo e soltanto di misure restrittive per riequilibrare la finanza pubblica, ma ci si scorda che i tagli comportano solo la diminuzione della capacità di far fronte ai bisogni quotidiani e primari da parte dei lavoratori dipendenti, l’unico vero motore di spesa e quindi, conseguentemente, di produzione industriale. Servono, in sostanza, riforme serie che guardino non al breve ma al lungo periodo, collegando l’occupazione allo sviluppo a partire da una dose massiccia di incentivi alle imprese che assumono stabilmente lavoratori, soprattutto giovani, e dal concreto decollo di un innovativo sistema formativo che consideri i reali bisogni delle aziende e dei territori”.