Se la discussione potesse essere fatta sul merito del ricatto di Marchionne tutti quanti eviteremmo di fare ideologia”.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Un ricatto per il leader di Sinistra e libertà che “si sostanzia nella perdita di diritti fondamentali da parte dei lavoratori talvolta persino con provvedimenti odiosi, si tratta della perdita di un ombrello importante come il contratto collettivo nazionale di lavoro, della perdita del diritto di sciopero, e della perdita di una dimensione sociale della propria dimensione nell’apparato produttivo, io credo che bisogna reagire con forza, non è mica una questione delle relazioni sociali: è una questione della democrazia nel nostro Paese. La democrazia nel nostro Paese – ha aggiunto Vendola – è cresciuta e si è consolidata grazie all’apporto delle lotte operaie dei lavoratori e delle lavoratrici che nel corso di 100 anni hanno strappato diritti, il diritto a potersi ammalare quando si è operai di fabbrica, il diritto ad avere una pausa di mensa, il diritto ad essere considerato un essere umano e non un bullone”.

Infine, Vendola ha concluso paragonando le scelte di Marchionne come una regressione del ruolo operaio: “La modernità di Marchionne assomiglia molto al film Tempi moderni di Chaplin, cioè si prevede la regressione dell’operaio alla dimensione del bullone dentro la catena di montaggio. Io la considero inaccettabile”.