“Credo che abbiate sentito il giudizio positivo che ha dato oggi Confindustria – ha detto Vendola – noi non abbiamo presentato le tavole delle legge, bensì un canovaccio chiedendo ai sindacati e alle forze datoriali insieme di interrogarci su una immane tragedia. Fuori dalle nostre stanze, fuori dai nostri palazzi, c’è una generazione appesa al vuoto senza prospettiva di futuro e di lavoro. E il vuoto di lavoro, in fase di crisi economica come questa, rischia di diventare un elemento di corto circuito. Come fai a tenere in piedi la società quando le famiglie si impoveriscono e le giovani generazioni non hanno la possibilità di aprire al finestra per guardare fuori, verso l’orizzonte del futuro?

{affiliatetextads 1,,_plugin}E allora è bene che tutti si ingegnino a trovare delle soluzioni, gli attori del mondo economico, del mondo industriale, agricolo, commerciale, artigianale, dei mondi legati all’economia della conoscenza per convergere tutti su un punto. Come costruire cioè un rapporto tra domanda e offerta di lavoro, come far riprender fiato all’economia e soprattutto come fare a rideterminare una prospettiva di lavoro per i giovani.

Noi ci stiamo provando. Siamo su un terreno su cui non c’è uno straccio di politica a livello nazionale per cui chiediamo a tutti di darci il loro suggerimento e il loro apporto critico”. Vendola ha poi ricordato che “la Puglia è stata la regione che ha fatto il piano anticrisi più corposo d’Italia, mettendo in pista quasi 800milioni di euro che hanno consentito di difendere i nostri impianti industriali. Vorrei vedere - ha continuato Vendola - cosa sarebbe oggi la Puglia se i grandi gruppi metalmeccanici avessero chiuso e se gli indicatori fossero stati negativi e invece sono positivi. Allora dobbiamo rafforzare quello che abbiamo, investire di più in innovazione, formare i nostri giovani e dare loro una prospettiva di lavoro”.

All’incontro erano presenti gli assessori regionali Loredana Capone, Nicola Fratoianni, Elena Gentile e Alba Sasso.