{affiliatetextads 1,,_plugin}"In questo quadro, al di là delle ragioni e delle responsabilità nei ritardi e nelle criticità registrati nei diversi livelli istituzionali o delle resistenze ai cambiamenti da parte del mondo della pesca, ai quali pure siamo chiamati - rileva - è comunque comprensibile l'apprensione dei nostri pescatori che si confrontano con uno scenario nuovo, dove sfumano le loro fonti di reddito. Mi riferisco, ad esempio, alla pesca del bianchetto che, al di là di un pur non proprio semplice inquadramento sul piano della gestione delle risorse, fa parte di un consolidato storico non facile da rimuovere".

"Nello specifico - conclude Stefano - le chiedo di metterci a parte con tempestività sulla evoluzione delle trattative con la Ue in materia di deroghe, ma anche di rinforzare il contatto tra le diverse amministrazioni coinvolte per rendere più solleciti e virtuosi i processi di spesa delle risorse disponibili nell'ambito del Fep, almeno in questa fase finale del programma".