“Le conseguenze di questa bocciatura  – precisa Stefàno – sono smisurate: la distruzione della selezione genetica zootecnica nazionale e la totale dipendenza dall’estero, la soppressione di un sistema di controllo puntuale sulla qualità del latte, che garantiva i consumatori italiani, la liquidazione del posto di lavoro di migliaia di addetti, presenti in tutte le regioni italiane e che da decenni assicurano una funzione pubblica, riconosciuta con legge dello Stato”.

{affiliatetextads 1,,_plugin}L’emendamento prevedeva per il 2011 il ripristino del finanziamento delle attività di controllo delle “attitudini produttive per ogni specie e tipo zootecnico”, previste dalla Legge 15 gennaio 1991 nr. 30 sulla riproduzione animale ed attuate tramite le Associazioni Provinciali Allevatori, per un importo di 56,5 milioni di euro, pari al 90% della dotazione 2010.

Un emendamento presentato proprio per scongiurare l’azzeramento delle risorse previste per lo svolgimento dei controlli funzionali sulle attitudini produttive delle razze di interesse zootecnico, che adesso mette a rischio la sopravvivenza della selezione genetica nazionale, vanificando di fatto decenni di investimenti pubblici fin qui sostenuti, e consegnando tutto lo sviluppo genetico del patrimonio zootecnico nazionale nelle mani di know how  e gruppi provenienti dall’estero.

“A ciò – aggiunge Stefàno -  si somma l’importanza produttiva strategica delle filiere nazionali per la produzione di carne e latte delle diverse specie, anche ai fini della sicurezza alimentare, e la rilevanza anche in termini occupazionali del sistema fin qui costituito dalla Associazione nazionale Allevatori per la gestione delle operazioni di rilevamento, registrazione e divulgazione di questi dati, che riguardano oltre 1 milione di capi di bestiame”.

La notizia ha profondamente contrariato tutti gli Assessori regionali all’Agricoltura, oggi a Roma per una riunione con il Ministro. “Confido – conclude Stefàno - in un ravvedimento del Governo, poiché le conseguenze economiche di questa decisione saranno ben più importanti delle poche decine di milioni di euro risparmiate, che purtroppo confermano l'indifferenza del governo nazionale rispetto al comparto agricolo”.