La “Strategia Rifiuti Zero” non è un semplice “slogan”, ma una vera e tangibile realtà economica, sociale e di benessere sanitario e ambientale che in Puglia deve rappresentare una tappa fondamentale per la reale crescita culturale, economica e civile per tutti i pugliesi.

La Strategia Rifiuti Zero prevede il riciclo e il riutilizzo totale delle materie contenute nei rifiuti attraverso la loro raccolta differenziata spinta, aumentando così profondamente la qualità di vita sia sanitaria che di salubrità del territorio, scongiurando così, e rendendo inutili, il pericoloso utilizzo e realizzazione di discariche e di impianti di incenerimento, profondamente lesivi di fondamentali diritti di noi cittadini, dell’ambiente e, soprattutto, delle future generazioni! Impianti che calpestano ogni buon principio di prevenzione e precauzione.

Questa virtuosa “Strategia” consiste nella totale differenziazione dei “rifiuti”, impropriamente definiti tali, con il recupero di tutte le risorse materiali - loro “pieno riciclo” - in essi contenuti, e con il compostaggio della frazione umida organica che è la predominante componente dei volumi totali, giungendo così alla produzione di compost-fertilizzante per agricoltura, rendendo inutile il ricorso a pericolose discariche, nocivi inceneritori e fertilizzanti chimici nei campi.

La fattibilità di tale virtuoso percorso nella gestione dei rifiuti è ampiamente attestata da importanti realtà in tutto il mondo, tra queste le più note: San Francisco (USA), Camberra (Australia), etc.; ma anche da eccellenti esperienze positive nella stessa Italia quali Capannori e vari comuni dell'Associazione dei Comuni Virtuosi.

{affiliatetextads 2,,_plugin}L'obiettivo, che questo virtuoso convegno-workshop organizzato da IdV mira a raggiungere, attraverso lo scambio di esperienze tra ricercatori, imprenditori, associazioni, pubblici amministratori e cittadini, è fornire alla Regione Puglia tutti gli strumenti per risolvere, con urgenza, la grave criticità ingeneratasi intorno al tema “rifiuti”, a causa di inerzie ed interessi terzi che hanno contaminato il settore, avviando già nei prossimi mesi tutti quegli atti di pianificazione e legislazione atti alla transizione dall’attuale immorale dispendioso e antiecologico ciclo dei rifiuti verso quello virtuoso della “Strategia Rifiuti Zero”.

Per questi motivi nell’accogliere questa iniziativa con grande plauso, chiediamo a Nicastro, tra gli ospiti nonché membro di IdV - Italia dei Valori, di adoperarsi sin da subito in tal senso, cominciando dalla rapida sospensione delle autorizzazioni rilasciate al Gruppo Marcegaglia sempre, e sempre dalla Regione Puglia, per la costruzione di una maxi-discarica, sulla falda freatica di Corigliano d’Otranto (Lecce), bacino idrico sotterraneo che alimenta tutto l’Acquedotto Pugliese delle acque potabili per il Salento. sempre, e sempre dalla Regione Puglia, per la costruzione di una maxi-discarica, sulla falda freatica di Corigliano d’Otranto (Lecce), bacino idrico sotterraneo che alimenta tutto l’Acquedotto Pugliese delle acque potabili per il Salento.

Tale maxi-discarica rappresenta una vera e propria, certificata scientificamente, “bomba ecologica”, autorizzata addirittura in una zona a protezione speciale per le acque e di altissimo pregio paesaggistico e storico, vi insite la medioevale Torre Cumirri.

Corigliano d’Otranto, uno scandalo nazionale, è la punta dell’iceberg dell’attuale sistema rifiuti fallimentare della Regione Puglia insostenibile ecologicamente ed economicamente, poiché basato su discariche, inceneritori e sullo spreco intollerabile della risorsa “rifiuto”.

Quali che ne siano le colpe politiche dell’attuale stato di cose, ora la soluzione virtuosa del grave problema dipende dall’Assessore all’Ambiente Lorenzo Nicastro (IdV) e dal Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola (Sel – Sinistra Ecologia e Libertà), democraticamente eletti, anche e soprattutto, con questo mandato, come con quello di salvare la Puglia dagli scempi della Green Economy Industriale e bonificarla dalle torri eoliche d’acciao e dai pannelli fotovoltaici soffoca-territorio!

Così come per lo scempio della distruzione del paesaggio pugliese ad opera della maxi frode delle rinnovabili industriali d’eolico e fotovoltaico industriale si chiede che Nicastro e Vendola provvedano urgentemente al ritiro delle folli autorizzazioni concesse agli impianti al centro di uno scandalo e di una mobilitazione ormai di portata nazionale, che prevedono la costruzione di 20 mega-torri eoliche, autorizzate dalla Regione Puglia, a devastazione della mitologica “Collina dei  Fanciulli e delle Ninfe”, acropoli storica del Salento in agro di Giuggianello e Palmariggi (Lecce), riconosciuta Stonehenge d’Italia, nell’entroterra di Otranto, per i suoi  diffusi monumenti megalitici protostorici, così allo stesso modo, si chiede in merito al “problema rifiuti”, il ritiro delle autorizzazioni, sempre emesse dalla Regione Puglia incomprensibilmente, inerenti il caso paradossale della discarica di Corigliano d’Otranto, acme scandalosa dell’insostenibilità dell’attuale ciclo dei rifiuti in Puglia. Ritiri di autorizzazioni, questi, che costituirebbero il segno vero e tangibile della volontà di procedere al più presto nella direzione virtuosa  della “Strategia Rifiuti Zero”, come della salvezza del paesaggio di Puglia e dei pugliesi.

{affiliatetextads 4,,_plugin}Una strategia che per diventare davvero un esempio virtuoso, e non l’occasione per l’ennesima maxi-speculazione devastatrice del territorio, come già tristemente accaduto paradossalmente in Puglia con le energia rinnovabili, non si può prescindere dal rispetto scrupoloso delle seguenti prescrizioni fondamentali, che sottoponiamo all’attenzione urgente e preventiva della Regione Puglia.

·         Una differenziazione a monte nella raccolta dei rifiuti molto più spinta dell'attuale.

·         Avvio della raccolta della preziosa frazione umida da compostare.

·        Conversione parziale, o totale, delle linee di biostabilizzazione già costruite, in impianti di compostaggio per evitare la costruzione di nuove strutture per la produzione del compost che creerebbero ulteriori pressioni ambientali e consumo di nuovo territorio, ormai inaccettabili, e rischi di ulteriori speculazioni.

·        Importante che per gli impianti di compostaggio e per le aree preposte alla differenziazione e recupero materiali si riadatti l'impiantistica e si usino solo i siti degli impianti già coinvolti nel ciclo dei rifiuti invirtuoso attuale (invirtuoso poiché prevede pericolose malsane discariche e nocivi termovalorizzatori, nonché grave immorale spreco della risorsa "rifiuto"), per evitare altri sprechi, altro consumo di nuovo territorio, altre occasioni di speculazione!

·         Avvio di esperienze di compostaggio domestico mono e pluri-famigliare.

·         A lungo termine, inoltre, la Regione Puglia deve influenzare politiche nazionali e internazionali volte a ridurre a monte la stessa produzione di materiali destinati al rapido scarto quali imballaggi, etc.

Tutto questo non è una possibilità alternativa ma l’unica strada che la Regione Puglia deve percorrere se governata davvero come ci auguriamo da persone virtuose e da amministratori consapevoli delle aspettative più vere dei loro stessi elettori e ligi al loro dovere istituzionale democraticamente conferito loro e volto al perseguimento esclusivo del Bene Comune che è imprescindibile dal rispetto della legalità e dell’ambiente.