{affiliatetextads 1,,_plugin}“E’ evidente che bisogna comunque cercare una soluzione condivisa – dice il segretario – anche perché la sentenza non boccia del tutto l’indirizzo della legge regionale, ma puntualizza che nel pubblico non si può assumere a tempo indeterminato con chiamata diretta. Ma se Regione Puglia e Governo centrale si siedono intorno ad un tavolo per dialogare, le soluzioni si trovano di certo. Devono però dare un segnale forte e immediato, dimostrando di avere a cuore l’interesse dei lavoratori e della Sanità pubblica”.

Insomma, secondo la Uil non è logico né opportuno continuare a “spendere e spandere, quando invece è necessario porre un freno agli sprechi, nell’interesse di tutti”: “Siamo di fronte a due fatti – sostiene Pugliese - : se è vero che da un lato si devono salvaguardare i diritti dei lavoratori, spesso sfruttati senza alcun rispetto dei contratti e delle leggi, dall’altro non si può far finta di ignorare che esiste un preciso interesse economico del sistema sanitario. Non a caso un’analisi dei costi porta a pensare ad un risparmio del 30 per cento rispetto a quanto si spende ora per questi servizi. Ecco perché serve una soluzione univoca e condivisa, che consenta finalmente di cominciare a tenere concretamente sotto controllo la spesa della sanità pubblica. Altrimenti si continuerà soltanto a piangere sul latte versato”.

Il Segretario generale

(Aldo Pugliese)