{affiliatetextads 1,,_plugin}“Ed è un bene che un Comune come quello di Bari si sia reso conto della problematica – continua Rafaschieri – che del resto è radicata da circa tre anni sul territorio provinciale, non solo nella città di Bari. Anche Grumo, Ruvo, Molfetta, Bitonto e Palo, giusto per citare alcuni comuni, convivono con tali carenze e disservizi, in piena violazione del diritto delle famiglie al tempo pieno”.

Non è esente da critiche neanche l’Ufficio Scolastico Provinciale, reo di “negare l’ingresso agli uffici al personale docente e Ata chiamato a rivedere la propria domanda di trasferimento e di mettere a disposizione dello stesso un solo funzionario, nonostante le lunghe file che quotidianamente ‘invadono’ l’USP. Considerata le circostanze, dunque, la Uil Scuola non esclude la possibilità di mobilitare i propri iscritti e di manifestare apertamente il proprio malcontento per la forte penalizzazione e disagio a cui le scuole, e prima ancora le famiglie, i cittadini e contribuenti della provincia di Bari, sono stati sottoposti a causa della scellerata politica dei tagli agli organici”.