In una telefonata del 19 marzo 2009, il presunto boss Martino chiede alla sorella, la suora Rosa Alba Maria Martino, se può mettersi in contatto con una "tua consorella". Il boss infatti è preoccupato perché "mi hanno aperto la macchina" e teme quindi che qualcuno abbia piazzato delle microspie. In una telefonata del 1 aprile 2009 la suora, che come riporta il gip è anche "vicedirettore sanitario dell'ospedale 'Regina Apostolorum' di Albano Laziale (Roma)", spiega al fratello: "Ho sentito quella persona lì (...) mi ha detto di stare attenta".

{affiliatetextads 1,,_plugin}La religiosa metteva in guardia il fratello sul fatto che "probabilmente un collaboratore di giustizia sta rendendo dichiarazioni nei suoi confronti". Secondo quanto scrive il gip nell'ordinanza di arresto per Paolo Martino, la suora sfruttava "le proprie conoscenze per acquisire informazioni riguardanti eventuali procedimenti penali in corso nei confronti del fratello" e lo metteva "in guardia" riguardo "la possibilità" che fossero "in corso attività di indagine sul proprio conto". "Ho sentito quella persona lì... Mi ha detto di stare attenta... Quindi può darsi che ci sia qualcosa", lo avvertiva la suora. Come spiega il gip, il colloquio tra Martino e sua sorella verte su Alberto Sarra "politico di spicco dell'area reggina", che attualmente "riveste la carica di capogruppo consiliare regionale del Pdl, nonché vice coordinatore provinciale" del partito a Reggio Calabria.

Per il gip "è evidente come la condotta di suor Rosa sia pericolosamente vicino al favoreggiamento personale", perché la suora "si rivolge al fratello con un linguaggio e una consapevolezza della situazione che francamente colpisce in una persona che ha votato la propria vita alla Fede". Il gip spiega inoltre che al momento non è stato "possibile identificare chi sia stata la 'persona' contattata da suor Rosa". Nel suo caso però, scrive ancora il giudice, si può vedere come la "appartenenza ad un medesimo mondo, fatto di valori e regole profondamente radicate", come quello della 'Ndrangheta, sembra tagliare trasversalmente le vite, superando il ruolo sociale". Insomma, conclude il gip, "suor Rosa è una suora ma non cessa di essere la sorella del boss Paolo Martino".

(C) Repubblica - http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/03/14/news/_ndrangheta-13595724/