{affiliatetextads 1,,_plugin}Come aveva sottolineato qualche giorno fa Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, la Corte di Giustizia Europea è già stata investita della questione relativamente all’applicabilità della direttiva 2008/115 CE, non ratificata in Italia nonostante sia scaduto il termine, che stride notevolmente con la severa, per non dire assurda legge nazionale che prevede all’articolo 14 comma 5 quater del d.lgs 286/98 l’arresto da uno a quattro anni per lo straniero che rimane nello stato, nonostante il provvedimento d’espulsione.

Ora anche la prima sezione penale della Cassazione con autonoma ordinanza ha pensato d’investire la Corte di Giustizia UE per fare luce sulle conseguenze in Italia della direttiva CE  che non è stata ancora recepita dal Nostro Paese apparendo la legge italiana incompatibile con le norme europee in  materia.

Ancora, quindi, un duro colpo all’impianto della Bossi –Fini che dimostra ancora una volta la propria palese inadeguatezza ad affrontare il fenomeno migratorio.