Milano. Venerdì 21 novembre esce il triplo album dal vivo “CremoniniLive25” che cattura e traduce in musica la forza di un tour che ha attraversato 13 grandi stadi in tutto il paese, attirando centinaia di migliaia di spettatori rimasti rapiti da uno show che ha combinato narrazione visiva, scrittura musicale e una presenza scenica eccezionale, confermando Cesare Cremonini come uno dei performer più potenti e completi della musica italiana contemporanea.
«Il guaio di questo tempo è l’imprecisione, non raccontare una realtà esistente – ha puntualizzato – Avere la libertà e il diritto della cura del dettaglio è ciò che manca per la precisone del racconto, cantare le cose che realmente aiutano».
C’è qualcosa di profondamente riconoscibile nel modo in cui Cesare Cremonini ha costruito negli anni la propria storia musicale: un cammino che non ha mai cercato scorciatoie, ma ha scelto la coerenza della sua crescita personale come nucleo espressivo della sua produzione e la cura artigianale della canzone come metodo. La sua traiettoria sembra muoversi secondo un principio non scontato nella musica pop: una storia musicale non come rincorsa, ma come espansione naturale del proprio mondo interiore.
«Amo che ci sia critica in quello che faccio ma nessuno ti dice che sei orrendo – ha ammesso – Sono voglioso di critica, perché è necessaria, che sia più viva e più arcigna affinché la musica viva nella discussione reale sulla musica: la purezza la stiamo smarrendo».
Dall’esordio generazionale di “50 special” alle composizioni più recenti, il pubblico non ha assistito soltanto all’evoluzione di un repertorio, ma alla costruzione di un immaginario emotivo condiviso. Cremonini intreccia vita e scrittura musicale, mantenendo una tensione creativa costante negli anni che lo distingue e lo rende unico nel panorama italiano.
«Non mi sento arrivato, sono tempi difficili: quanta gente silenziosa abbiamo necessità di ascoltare – ha precisato – Ci sono canzoni che hanno urgenza di essere di questa epoca: so cos’è il dolore e non si può vivere senza un bisogno e seguo un sogno per sopravvivere, sempre».
L’esperienza ‘live’ è diventata il punto in cui questa ricerca raggiunge la sua forma più nitida: il concerto come racconto, rito e architettura emotiva, non soltanto intrattenimento. “CremoniniLive25” arriva in un momento in cui la storia del cantautore sembra guardarsi indietro senza nessuna nostalgia e in avanti senza più bisogno di conferme: una tappa in cui le canzoni non documentano soltanto una carriera, ma un modo di stare dentro la musica, con naturalezza, libertà e una particolare forma di gentilezza artistica.
«Il palco mi deve far abbandonare in un luogo di travestimento e di teatro – ha confidato – Riesco a riconoscermi perché è una paura e il pubblico ti mette alla prova con l’amore per la vita e la realtà scompare: credo sia necessario trasformare la vita delle persone attraverso l’evento della musica. Passare dal palco alla gente senza filtri è un cordone culturale puro».
L’album “CremoniniLive25” accompagnerà il pubblico ai 4 grandi eventi live della prossima estate con il CremoniniLive26 che toccherà alcuni luoghi iconici della musica in Italia, dal il Circo Massimo di Roma (6 giugno) all’Ippodromo SNAI La Maura di Milano (10 giugno), l’Autodromo di Imola Enzo e Dino Ferrari Music Park Arena (13 giugno) e alla Visarno Arena di Firenze (17 giugno).
«Avevo 13 anni e ascoltavo Battisti e i Queen: far parte di quella bigliografia della musica è veramente difficile ma avevo la cultura necessaria per capirle – ha osservato – Ho una passione così grande e un attaccamento a questa gente da quando avevo 6 anni che suonavo al pianoforte e 12 a scrivere canzoni: sono cresciuto in questa storia e non permetto a nessuno di mancare di rispetto alla mia storia perché mi sento figlio di questo mondo».
Il tour CremoniniLive25 ha confermato le straordinarie capacità da performer dell’artista e questo triplo album ne custodisce lo slancio: dall’apertura con “Alaska baby” al potente dittico “Dicono di me / Padremadre”, passando per “Ora che non ho più te”, già percepito come un nuovo classico della musica italiana contemporanea. C’è poi “La nuova stella di Broadway”, il piano e voce di “Vieni a vedere perché” e “Le sei e ventisei”, fino a una sorprendente versione di “Figlio di un re” con l’arista alla fisarmonica. Il finale è un crescendo che riunisce brani ormai centrali nel suo repertorio: “Poetica”, “Nessuno vuole essere Robin”, “Marmellata #25”, “Un giorno migliore”. Tra i momenti più intensi del disco i tre incontri indimenticabili: Elisa in una versione profonda e magnetica di “Aurore boreali”, Luca Carboni, maestro e amico insieme, con i brani iconici “San Luca” e “Mare mare”, Jovanotti, per la prima volta in duetto con l’autore di “Mondo” e in una reinvenzione travolgente de “L’ombelico del mondo”; non semplici collaborazioni, ma dialoghi musicali autentici che hanno già scritto nuove pagine di storia della musica italiana.
In Puglia risiedono quasi 3,9 milioni di persone: si stima che oltre 830mila adulti soffrano di patologie muscolo-scheletriche e, ogni anno, si registrino tra 7.800 e 11.700 nuovi ictus. E poi oltre 4mila fratture al femore annuali, generalmente negli over 65, che rappresentano la quota principale dei costi legati alle fratture da fragilità – circa 30 milioni su 42 complessivi – e costituiscono una delle principali cause di disabilità e mortalità nella popolazione geriatrica regionale. «Sono numeri che non possono lasciare indifferenti ed evidenziano un fabbisogno riabilitativo crescente, non più sostenibile attraverso modelli organizzativi superati o frammentati» dicono i fisioterapisti pugliesi che lanciano un appello ai candidati alla Presidenza e al Consiglio regionale della Puglia.
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L’Associazione di Promozione Sociale Walter Tommasino di Manduria, in collaborazione con la casa editrice I libri di Icaro, organizza la presentazione del nuovo libro di Arturo Guastella dal titolo “Taranto: dall’Età murattiana all’(in)civiltà dell’acciaio”.
ERBUSCO - BRESCIA. «Rispetto all’album precedente, questo apre a rinnovate energie e gioia di vivere, perché si può e si deve riemergere anche dalle vicende più complesse. Bisogna avere la forza di farsi scivolare addosso le vicende più negative e tristi: le cicatrici indelebili che lasciano in noi non devono abbatterci, bensì fortificare il nostro carattere».
Lo ha sottolineato Eros Ramazzotti a proposito del suo nuovo album “Una storia importante”/“Una historia importante”, in uscita in tutto il mondo il 21 novembre, ospite della meravigliosa tenuta di Ca’ del Bosco in Franciacorta, zona dove abita e dove ha festeggiato alcuni dei momenti più importanti della sua vita, compreso il suo compleanno lo scorso 28 ottobre. L’artista sarà in tour mondiale il prossimo anno e toccherà 30 Paesi tra Italia, Europa intera, Nord America, Canada e America Latina.
«”Una storia importante” è stato l’inizio di tutto a quel Sanremo con il grande Pippo Baudo che mi disse “vai”. Musicalmente questo disco è un passo indietro, per altri avanti – ha spiegato il cantautore – Ho scritto nuovi brani armonici con molti accordi. Sono soddisfatto del risultato anche se in futuro mi piacerebbe addentrarmi in percorsi musicali alternativi e magari anche più rischiosi».
Il disco è ricco di featuring, da “L’aurora” feat. Alicia Keys a “Un’emozione per sempre” feat. Ultimo (si trasforma in un dialogo tra due generazioni del cantautorato), “Come nei film” feat. Max Pezzali, “Buona stella” feat. Elisa, “Se bastasse una canzone” feat. Andrea Bocelli (una sessione spontanea in studio che ha dato vita a un’emozionante versione), “Otra como tu” feat. Carìn Leòn, “Quanto amore sei” feat. Giorgia, “Fuego en el fuego” feat. Lali e “La mia strada” feat. Jovanotti, per 15 fra brani inediti e alcune delle hit più iconiche della sua carriera riarrangiate in una nuova veste in versione italiana e spagnola.
“La mia strada” feat. Jovanotti rivela un Ramazzotti su di giri.
«Non poteva che essere un concentrato di energia, positività e speranza – ha confessato Eros – Ci siamo uniti per aiutarci a tenere a mente che nonostante capiti di sentirsi sopraffatti dalle proprie battaglie, ogni esperienza del grande viaggio della vita è da considerarsi autentica e soprattutto umana. Noi creiamo le nostre radici, le coltiviamo e abbiamo il dovere di trattarle con cura».
Eros Ramazzotti aveva già duettato in passato con Giorgia in “Inevitabile” e con Andrea Bocelli in “Musica è”.
Collaborazione inedita fra Eros e Max Pezzali in “Come nei film”.
«Max è fantastico, molto esigente da aver calcolato la sua voce – ha riflettuto – È un grande artista, abbiamo raccontato di ricordi, amicizia e incontri inattesi capaci di trasformare la vita in un colpo di scena da film».
A partire da venerdì 21 novembre sarà in radio in oltre 30 paesi “L’aurora” / “La aurora” reinterpretata con Alicia Keys, 17 volte vincitrice ai Grammy Awards; in questa nuova versione le voci dei due artisti si fondono in un dialogo autentico, capace di donare a uno dei brani più preziosi e intimi del repertorio di Ramazzotti una nuova luce; Eros ha dialogato in diretta con la cantante e con la figlia Aurora.
Il prossimo anno Eros Ramazzotti tornerà ‘live’ con “Una storia importante world tour” che parte il 14 febbraio 2026 da Parigi (Accor Arena), poi 16 Strasburgo (Zenith), 18 Nizza (Palais Nikaia), 22 e 23 Bruxelles (Forest National), 25 Monaco (Olympiahalle), 28 Amburgo (Barclays Arena), 2 marzo Berlino (Uber Arena), 4 Copenhagen (Royal Arena), 6 Oslo (Unity Arena), 8 Göteborg (Scandinavium), 12 Oberhausen (Rudolf Weber-Arena), 16 Zurigo (Hallenstadion), 20 Francoforte (Festhalle), 22 Stoccarda (Hanns-Martin-Schleyer-Halle), 24 Ginevra (Arena Geneve), 27 Lione (Ldlc Arena), 29 Tolone (Zenith), 6 aprile Kaunas (Žalgirio Arena), 8 Cracovia (Tauron Arena Krakow), 10 Praga (02 Arena), 13 Vienna (Wiener Stadthalle D), 16 Bratislava (Tipos Arena), 19 Budapest (Mvm Dome), 22 Bucarest (Laminor Arena), 24 Sofia (Arena 8888), 26 Belgrado (Belgrade Arena), 28 Zagrabia (Arena Zagreb), 2 maggio Barcellona (Palau Sant Jordi), 4 Madrid (Movistar Arena), 6 Lisbona (Meo Arena).
“Una storia importante world tour” arriva in Italia il 6 giugno 2026 a Udine (Bluenergy Stadium) e prosegue il 9 per Milano (Stadio San Siro), 13 Napoli (Stadio Diego Armando Maradona), 16 Roma (Stadio Olimpico), 20 Messina (Stadio Franco Scoglio), 23 Bari (Stadio San Nicola) e 27 Torino (Allianz Stadium).
“Una storia importante world tour” si sposta nel Nord America, Canada e America Latina il 16 ottobre 2026 a Toronto (Coca-Cola Coliseum), 18 Montreal (Place Bell), 22 Boston (Boch Center Wang Theatre), 24 New York (The Theater at Madison Square Garden), 28 Chicago (Rosemont Theatre), 31 Miami (Kaseya Center), 4 novembre Houston (Smart Financial Centre), 7 Los Angeles (Youtube Theater), 10 Monterrey (Arena Monterrey), 12 Guadalajara (Arena Guadalajara), 14 Mexico Df (Arena Cdmx), 18 San Josè (Estadio Nacional De Costa Rica), 21 Bogota (Movistar Arena), 24 Lima (Arena 1), 26 Santiago (Movistar Arena), 28 Buenos Aires (Movistar Arena), 30 Sãn Paolo (Vibra São Paulo).
«Sono viaggi pazzeschi e sarà molto tosto in un meccanismo che ha delle regole che non puoi trasgredire. Sto lavorando a due ore e mezzo di concerto. Stiamo lavorando su belle idee, porterò le canzoni più importanti. Voglio far conoscere alcune canzoni di questo disco per verificare la loro valenza anche se c’è bisogno di tempo per poter essere ricordate come le mie precedenti che, comunque, sono l’osso duro di questo show».
Gli altri brani del disco sono “Il mio giorno preferito”, “Festa”, “Domani”, “Solo insieme a te” e “Stupide parole romantiche”.
Con “Il mio giorno preferito” Eros Ramazzotti firma un primato assoluto: è il primo artista del 2025 a raggiungere direttamente il #1 EarOne Airplay nella settimana di uscita ed è il brano più trasmesso dalle radio italiane.
«È un inno alla libertà, un invito ad amare come si vuole, senza limiti, confini o barriere e a celebrare questo sentimento in ogni sua forma e sfaccettatura – ha osservato – Ho voluto curare personalmente ogni piccolo dettaglio e ogni fase della produzione per un brano che, fin dall’inizio, si è affermato come una hit tutta da cantare».
Dal 6 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026, il Li.Fe – Alberobello Light Festival, l’appuntamento internazionale dedicato al light design d’autore, torna a illuminare la ‘Città dei Trulli’ e lo fa proprio in occasione del 30° anniversario del riconoscimento di Alberobello come Patrimonio UNESCO, consolidando ulteriormente il legame tra il territorio, la cultura e l’arte contemporanea.
Domenica 23 novembre, la Foresta Urbana di Lecce ospiterà la Festa degli Alberi 2025, una giornata dedicata alla biodiversità, alla valorizzazione degli alberi e alla sensibilizzazione ambientale. L’iniziativa è promossa da WWF Salento, Foresta Urbana di Lecce, Pro Loco Lecce APS, UNPLI Puglia e rientra all’interno di Heritage Hub – Prima Rassegna dei Percorsi Culturali e Storytelling Salentino, sostenuta dal Consiglio Regionale della Puglia.
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