Secondo questo documento, sarà il trasporto pubblico locale il settore più penalizzato con un taglio di 214milioni; gli incentivi alle imprese perderanno invece 46 milioni 300mila euro; all’edilizia residenziale pubblica saranno tolti 41milioni 700mila euro; 27milioni 350mila euro è il prezzo che dovrà pagare l’agricoltura, mentre per la viabilità il taglio è di 25milioni 250mila euro; 9 milioni 300mila euro saranno tolti alle opere pubbliche; un prezzo di 3milioni sarà pagato dal mercato del lavoro “che sta già scontando – ha sottolineato il presidente di suo i morsi della crisi. La scure su chi è più debole non risparmierà neanche gli invalidi civili che si vedranno tagliare 740mila euro”. E se la protezione civile dovrà rinunciare a 475mila euro, 200mila saranno decurtati al demanio idrico e mare e 56mila 700 alla polizia amministrativa. “Dalle infrastrutture, al lavoro, all’agricoltura, l’effetto dei tagli rischia di affossare l’economia della Puglia, dimezzando di fatto la liquidità messa in campo grazie alla nostra manovra anticrisi - ha detto il presidente - Ma il prezzo che dovranno pagare le Regioni sarà alto in tutta Italia. I tagli di questa Finanziaria pesano infatti sulle Regioni in modo sproporzionato rispetto agli altri comparti dello Stato”.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Alle Regioni infatti saranno tolti –secondo i tecnici regionali - 10miliardi, poco meno degli 11,7miliardi tagliati allo Stato; alle Province invece saranno decurtati 800milioni ed ai Comuni 4miliardi. Tutto questo considerando che la spesa delle sole Regioni a statuto ordinario nel biennio è di 64 miliardi pari al 13,28% del totale, mentre quella dei Comuni incide per il 3,17%, del 3,07% quella delle Province. “Tutto questo significa – ha concluso - che le Regioni saranno messe al tappeto e avranno l’unico destino certo di fare i curatori fallimentari”. (nlo)