Losappio si rivolge all’attuale assessore alle politiche ambientali, Lorenzo Nicastro, partendo dall’indiscrezione giornalistica in base alla quale una multinazionale del petrolio, la Schell, è stata autorizzata dal govenro nazionale a effettuare esplorazioni, ricerche e perforazioni nel mare di Taranto. «Sembra proprio che a Roma - dice Losappio - abbiano deciso di trasformare il nostro mare in un’unica, grande piattaforma petrolifera ignorando con la nostra volontà anche esigenze prioritarie come la tutela delle risorse naturali e dell’economia: turismo, balneazione e pesca in primo luogo. Sono certo – conclude Michele Losappio - che la Regione non accetterà questo diktat e che la tua sensibilità porterà l’assessorato e la Giunta ad assumere immediatamente una posizione tecnica e politica inequivocabile».

{affiliatetextads 1,,_plugin}Sull’argomento interviene anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Luciano Mineo (Pd): «La decisione del governo nazionale e, in particolare, del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, di autorizzare la Shell a compiere operazioni di trivellazione nel Mar Grande di Taranto è gravissima. Si aggiunge alla decisione, altrettanto grave, di autorizzare le trivellazioni nientemeno che nel mare intorno alle meravigliose isole Tremiti. Il governo nazionale - attacca Mineo - deve smetterla di considerare Taranto e la Puglia come un territorio in cui tutto è possibile, senza nemmeno interloquire con le istituzioni locali e con quella regionale prima di assumere una decisione che non può che essere condivisa. Nel campo dell’energia la Puglia ha già dato; ed anche molto. Basti ricordare che produce il doppio dell’energia di cui ha bisogno e che quella eccedente viene utilizzata al servizio del resto del Paese senza alcun beneficio».

Quindi il richiamo alle scelte strategiche operate in questi cinque anni: «la nostra regione punta ad aumentare la produzione di energia da fonti alternative e a risanare l’ambiente. La Puglia ha una politica che punta a valorizzare sempre di più le bellezze storiche, culturali e paesaggistiche della Puglia per incentivare, come è avvenuto e sta avvenendo, il turismo. Di fronte a questo ennesimo tentativo di aggressione a Taranto ed alla Puglia, la giunta regionale, le istituzioni locali, le organizzazioni sociali e tutta la società civile devono reagire duramente. In discussione - conclude nel suo intervento Mineo - è qualcosa di più di un progetto industriale. In discussione sono il futuro della nostra regione e la qualità del suo sviluppo».

(C) Lagazzettadelmezzogiorno.it