L'evento è stato organizzato dall'assessorato alle Culture in collaborazione con il Centro operativo per l'Archeologia della Soprintendenza per i Beni archeologici della Puglia, con il contributo finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia e in collaborazione, tra gli altri, con le Università di Roma "La Sapienza", di Foggia, del Salento e l'Istituto di Studi sulle Civiltà dell'Egeo e del Vicino Oriente - CNR Roma. La realizzazione dell'iniziativa è affidata al Consorzio Idria, mentre l'editore Mario Adda ha curato la stampa del catalogo della mostra.
La mostra mette in luce, attraverso centinaia di reperti di scavo, molti dei quali inediti e preziosi - i rapporti commerciali esistenti già dal secondo millennio a.C. tra Puglia e Mediterraneo orientale, in particolare i regni micenei affacciati sull'Egeo.

"Mel nostro museo - ha esordito Gianluca Paparesta - saranno ospitati oltre 360 pezzi di epoca micenea: si tratta di una testimonianza di grande valore, che ci fornisce importanti conoscenze sull'attività commerciale e sugli intensi rapporti che hanno avuto come teatro il Mediterraneo, legami commerciali ma anche culturali che hanno visto la nostra terra al centro del mondo antico".
La sovrintendente Teresa Elena Cinquantaquattro entra nel dettaglio: "L'idea della mostra - ha spiegato - è nata da un progetto di ricerca che la Sovrintendenza per i Beni archeologici sta portando avanti da diversi anni sull'intero territorio regionale. La mostra, in particolare, ha come argomento centrale le relazioni interculturali che si sono instaurate tra l'area egea e l'Italia in quel periodo storico. È proprio in quell'epoca che si sono formati in Grecia i regni micenei, ed è l'età che abitualmente definiamo età del ferro".

{affiliatetextads 1,,_plugin}La Puglia, per posizione geografica e per vocazione naturale, è l'eccezionale contesto nel quale, grazie all'abbondante documentazione archeologica, è stato possibile ricostruire le caratteristiche di un periodo cruciale per lo sviluppo delle civiltà del Mediterraneo. Un tempo nel quale coraggiosi navigatori partivano dall'Oriente e mettevano in contatto le nostre popolazioni con il mondo egeo: "viaggiavano - ha continuato la sovrintendente - per reperire risorse ma nel frattempo operavano profondi scambi tra culture, saperi, tecnologie, modelli culturali e ideologici".
Ma perché il titolo "Ambra per Agamennone"? È sempre Teresa Elena Cinquantaquattro che spiega: "L'ambra, pietra sia grezza che lavorata, è la merce di scambio e il simbolo stesso di questi contatti. Agamennone, protagonista dei poemi omerici e della guerra di Troia, era il re di Micene, quindi, un miceneo per eccellenza".

La mostra è articolata in due sezioni : la prima, ospitata nella sede della Soprintendenza (Palazzo Simi) presenterà materiali inediti provenienti dai principali siti della protostoria della Puglia, mentre la seconda parte, dedicata alla "Fortuna dei temi omerici", prevede l'esposizione di ceramiche provenienti dalla Grecia e dalla Magna Grecia raffiguranti diversi episodi dell'Odissea, e ha sede nel Museo Storico Civico. Le ceramiche figurate daranno l'impressione di leggere quasi un fumetto che racconta le metafore e gli ideali del mondo greco, condivisi anche dall'Occidente.
Il Museo Storico Civico ospiterà una parte rilevante della mostra. "Un evento - ha concluso la responsabile del museo, Paola Bibbò - che ha promosso le sinergie e l'impegno delle realtà locali interessate alla cultura, che sono state capaci di organizzare iniziative coinvolgenti e affascinanti per i cittadini".