Da una parte la riscoperta del dialetto conversanese attraverso il racconto di storie e aneddoti, dall’altra l’approfondimento di importanti temi legati alla tradizione e alla cultura locale nei convegni, il tutto contornato da musica, gastronomia e spettacolo. Tutto questo e molto altro è stato il “Festival delle Radici – Storie, Proverbie e Canzoune de Cumbersene!”, appuntamento dedicato a celebrare gli usi e la cultura locali che si è svolto nel centro storico di Conversano (Ba) sabato 25 e domenica 26 gennaio 2025.
Milano. Jovanotti torna venerdì 31 gennaio con il nuovo album “Il corpo umano vol. 1” con cui sarà superospite nella prima serata del prossimo festival di Sanremo e poi protagonista con il tour Palajova 2025.
«Il disco si intitola “Il corpo umano”: è la prima cosa che mi è venuta in mente – ha esordito Jovanotti – Rappresenta l’ultimo anno che sono stato infortunato durante il quale ho fatto cure, operazioni, riabilitazione, ecc. Le cose si scoprono quando si rompono e non ho mai pensato al mio corpo, davvero: poi si è rotto e, dovendolo aggiustare, ho imparato a conoscerlo, a respirare e mi sono informato sull’infortunio. Il corpo umano può essere associato a diversi aggettivi: agile, alto, bello, elegante, gigantesco, magro, massiccio, ma soprattutto, vivo».
Ad anticipare l’album è stato il brano “Montecristo”, primo passo di un percorso che rompe le regole e ridefinisce gli orizzonti musicali di Jovanotti per uno dei suoi testi più profondi e introspettivi e ci porta in territori inesplorati.
«Montecristo è nata per caso, o per forza, come succede con i sogni – ha ammesso l’artista – È un brano che racchiude un’atmosfera metafisica. In quel periodo ascoltavo l’audiolibro de “Il Conte di Montecristo”, un romanzo che avevo letto circa quindici anni fa e che mi aveva affascinato. Per me scrivere è sempre un esercizio, un modo per elaborare quello che vivo, e da quella sensazione di smarrimento e rivincita è nato il testo. Poi un giorno Dardust mi ha fatto ascoltare una melodia al pianoforte nel suo studio a Milano: ho provato ad adattare il testo alla sua musica, e subito ho capito che funzionava».
L’album anticipa il ritorno dal vivo di Lorenzo con il Palajova 2025 già con 26 sold out, un tour che segna il suo ritorno nei palazzetti dopo sette anni, 4, 5, 7 e 8 marzo Vitrifrigo Arena di Pesaro, 11, 12, 14, 15, 17, 18 marzo, 5, 6, 8, 9, 12 e 13 maggio Unipol Forum di Milano, 20 marzo Hallenstadion di Zurigo, 22, 23, 25, 26, 28, 29 e 31 marzo Mandela Forum di Firenze, 3, 5 e 6 aprile Unipol Arena di Casalecchio di Reno (BO), 9, 10, 12, 13 e 15 aprile Inalpi Arena di Torino, 22, 23, 25, 26, 28, 29 aprile, 1 e 2 maggio Palazzo dello Sport di Roma, 15, 16, 18, 19 e 21 maggio Arena di Verona.
Alla corte di Lorenzo in questo tour ci sono Saturnino (basso), Adriano Viterbini (chitarra), Moris Pradella (seconda chitarra), Christian Rigano e Franco Santarnecchi (tastiere), Carmine Landolfi (batteria), Leo Di Angilla e Kaifa Kone (percussioni), Gianluca Petrella e Camilla Rolando (fiati) e Sophia Tomelleri (sax), Micol Touadi e Jennifer Vargas (cori).
Ogni show avrà un opening act che vedrà protagonista l’artista senegalese Axell, tra i nomi di spicco del panorama urban di nuova generazione, e Nicol, giovane cantautrice e una delle voci emergenti più intense del panorama italiano.
“Il corpo umano vol. 1” comprende i 15 brani “Montecristo”, “Fuorionda”, “Un mondo a parte” («È la canzona che reputo più romantica di tutto il disco con il video girato nella Galleria Borghese di Roma»), “Senza se e senza ma”, “La mia gente”, “Le foglie di te”, “Grande da far paura”, “Innamorati e liberi”, “Universo”, “101”, “Lo scimpanzé”, “L'aeroplano”, “La grande emozione”, “Celentano” e “Il corpo umano”.
«Le canzoni sembrano degli oroscopi: scrivi una canzone e poi ti capita di vivere quell'emozione che nella canzone tu l'hai infilata dentro inconsciamente, e poi dopo un po' vivi un'emozione che è quella canzone lì, che tu non ce l'hai messa perché l'avevi vissuta e la stavi per vivere probabilmente. Spesso accade questo: a me è successo spessissimo che le canzoni prevedano cose».
Dopo “Montecristo”, Jovanotti ha pubblicato il brano “Fuorionda”, secondo estratto da questo album.
«Le canzoni arrivano come sogni a occhi aperti, come spiriti compaiono nella mente sotto forma di una immagine, di una parola o, a volte, di un suono o di un ‘groove’ – ha rivelato – Per me la cosa migliore da fare è sospendere il giudizio e appuntarsele da qualche parte».
“Celentano” è uno dei nuovi brani dell’album.
«È un pezzo rap, il racconto di una storia vera – ha osservato Lorenzo – Ero in bici lungo il Caucaso e sono stato ospite di una band di gangster che mi hanno affiancato, incuriositi, e mi hanno invitato a cena. Una cena pazza: loro parlavano solo armeno e il dialogo era su Totti, Juventus e Pavarotti, ma il tema Celentano ricorreva più di tutti, perché tutti, come me, erano pazzi di Adriano. La morale della favola è che essere italiani ha dei vantaggi, abbiamo parole che tutti conoscono. La mia canzone è anche un omaggio ad Adriano Celentano».
È un nuovo Lorenzo che emoziona con parole struggenti che sembrano annunciare un viaggio nuovo, avventuroso, con la voglia di scoprire e con la consapevolezza di quanto sia meraviglioso tornare a viaggiare.
«Ho scritto molte canzoni romantiche – ha esternato – Per me la mia vita è incentrata sull’amore verso mia moglie, mia figlia, gli amici che mi sono stati vicini».
Jovanotti è un torrente in piena.
««La canzone “Il corpo umano” dà il intitolo al disco e l’ultima strofa racchiude il manifesto del disco stesso, proprio con il suono della parola: adoro le rime, la metrica e la bicicletta – ha confessato – Trovare le rime è un esercizio formidabile, una grande disciplina; senza le rime e la metrica non mi sarei mai messo a scrivere parole perché la prosa rischia sempre di essere troppo cerebrale e mi serve il ritmo. E la bicicletta, quanto a imparare a tenere il ritmo, è insuperabile».
Infine Lorenzo ha spiegato la foto della copertina del disco.
«La copertina rappresenta il gioco “allegro chirurgo” con la mia faccia – ha accennato – Un gioco e immagine che tutti conoscono».
Taranto - «Accogliamo di buon grado la futura realizzazione di un dissalatore presso il fiume Tara, siamo certi che il progetto possa giovare all’approvvigionamento idrico a uso civile nel massimo rispetto dell’ambiente ma, consentitecelo, non dimentichiamo l’agricoltura!».
In programma dal 7 al 9 febbraio 2025, dalle 14 alle 18, il workshop intensivo della Scuola degli Attori a cura di Astràgali Teatro. Gli incontri si svolgono nella sede della compagnia teatrale, ubicata in via Giuseppe Candido, 23 a Lecce e sono curati da Fabio Tolledi, regista, direttore artistico di Astràgali Teatro, Presidente del Centro Italiano dell’International Theatre Institute – ITI UNESCO.
Il percorso, rivolto a chiunque voglia approcciarsi o perfezionarsi all’ambito teatrale, si sviluppa attraverso tecniche individuali e collettive riguardanti il movimento, la vocalità, il canto, l'interpretazione di un testo e la sua “messa in azione”, indispensabili per far emergere le peculiarità di ciascuno all’interno del gruppo. Attraverso il training fisico, il partecipante apprende come stare sulla scena, concentrandosi su gesto, presenza, sguardo e voce, con la possibilità di ascoltare e comprendere il senso del “fare teatro”, e stimolando la creatività e la memoria personale.
La compagnia Astràgali Teatro nasce nel 1981 a Lecce per fare teatro, formare attori e dare vita ad uno spazio di circolazione dei discorsi e delle pratiche. Riconosciuta dal 1985 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come compagnia teatrale d’innovazione, dal 2012 è sede del Centro Italiano dell’International Theatre Institute dell’Unesco. Ha realizzato progetti artistici, spettacoli, percorsi formativi, attività in circa 40 paesi in tutto il mondo. Nel corso di questi anni numerosi spettacoli hanno trovato casa in molti luoghi di grande interesse culturale in Italia e all’estero, anche in siti patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
La Scuola degli Attori è organizzata e realizzata da Astràgali Teatro con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Puglia e in collaborazione con il Centro italiano dell’International Theatre Institute – Unesco.
Per info: tel.3892105991 –
Foto di Marina Colucci
A ottanta anni dalla liberazione di Auschwitz da parte dell’esercito sovietico, Alberobello onora la ‘Giornata della Memoria’ ricordando le vittime della Shoah
In occasione della ‘Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto’, il Comune di Alberobello, con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura e alle Manifestazioni, promuove l’evento "Armonie dal silenzio", organizzato dall’Associazione AlterAzioni. L’iniziativa è prevista per lunedì 27 gennaio 2025, alle 20:00, presso il Centro culturale Giovanni Gagliani (Bibliocenter) in via Barsento.
Da venerdì 24 gennaio è disponibile in rotazione radiofonica e in tutti i digital stores ‘Non Ti Ricordi Più’, il nuovo singolo dei Ridillo in collaborazione con il poeta Guido Catalano, che unisce musica e irriverente poesia in un brano funk italiano, diretto e pieno di energia. Il brano anticipa l’uscita di uno speciale Ep dal titolo ‘Poesie Orecchiabili’ dove al suo interno saranno comprese altre poesie musicate di Aldo Palazzeschi, Charles Bukowski e Freak Antoni.
Alla richiesta del significato del nuovo singolo Daniele Bengi Benati passa la palla a Guido Catalano: «La poesia in questione rientra nella categoria delle ‘Poesie di Fine Rapporto’ (d'ora in poi: PFR). Le PFR sono poesie d'amore che affrontano la fine e non l'inizio. Dunque bisogna stare attenti a non utilizzarle per corteggiare la persona che ti piace. Non funzionerebbe. Utilissime invece per velocizzare la triste, deprimente e faticosa fase di chiusura di una storia d'amore. Ho scritto molte PFR, non perché io abbia avuto molte storie, ma perché ogni volta che una ragazza mi molla, mi si scatena l'ispirazione. Devo dunque molto alle donne che mi hanno fatto soffrire come una bestia. Grazie ragazze!».
«Il videoclip è stato realizzato da Roberto Baldassari riprendendo una videocall che rappresenta le infinite telefonate di lavoro o di piacere che ormai fanno parte del nostro quotidiano.» dice Daniele Bengi Benati, cantante e chitarrista dei Ridillo.
I Ridillo nascono nel 1991 tra Reggio Emilia e Mantova. Nel 1992 vincono il secondo premio dello ‘’Yamaha Music Quest’ concorso internazionale che si svolge in Giappone. Nel 1994 vincono il primo ‘trofeo Rox Bar’ di Videomusic condotto da Red Ronnie. Nel giugno del 1996 pubblicano il loro primo album dal titolo ‘Ridillo’, la somma di tutte le esperienze precedenti, la comunicazione, il senso dell’ironia, il ritmo e quel gusto della melodia per cui sono immediatamente riconoscibili. Tra i singoli estratti ‘Mondonuovo’ col quale partecipano a ‘Un Disco Per l'Estate’ condotto da Fiorello. Seguono altri nove album tutti fedeli al suono Funk & Soul all’italiana, compreso un doppio ‘Live at the Blue Note’, registrato nel famoso locale di Milano. I Ridillo hanno un grande potere: fanno stare bene. Davvero. Nessuno al mondo come i Ridillo è in grado di generare una simile carica di energia positiva attraverso la musica.
Guido Catalano nasce a Torino nel 1971. È ancora vivo. Ha pubblicato 8 libri di poesie, 4 romanzi e una raccolta di fiabe per le case editrici Rizzoli e Feltrinelli. Da molti anni si esibisce in spettacolari reading di poesia, da solo o accompagnato da musicisti e cantautori. È anche autore di un podcast dal titolo ‘Amare Male’, prodotto da Chora Media.
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