In occasione della ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’, che si celebra il 25 novembre, l’Amministrazione comunale di Alberobello, su iniziativa dell’Assessorato alle Pari Opportunità, promuove anche quest’anno un momento di riflessione e partecipazione civica attraverso l’evento “QUI LA MUSICA DEVE CAMBIARE!”, in programma per venerdì 28 novembre alle ore 20:00 presso il Centro Culturale “Giovanni Galiani – ex Conceria”. Lo spirito dell’iniziativa è quello di creare uno momento condiviso in cui la Comunità possa partecipare, ascoltare, comprendere e riflettere, affinché ‘davvero’ la musica possa cambiare.
L’Assessora alle Pari Opportunità, Valentina Liuzzi spiega: «Costruire consapevolezza è il primo passo per prevenire la violenza di genere. Attraverso l’arte, la musica e le testimonianze raccolte, vogliamo dare voce a chi spesso non viene ascoltato. Il nostro obiettivo è creare una rete di sostegno reale e accessibile, che possa accompagnare e proteggere ogni donna.»
Oggi, la violenza contro le donne è purtroppo sempre più presente nel dibattito pubblico e nella cronaca quotidiana. La prevenzione passa attraverso l’educazione, la cultura del rispetto e la promozione delle pari opportunità. Per questo, l’Amministrazione comunale rinnova il proprio impegno organizzando un appuntamento in cui musica, lettura e testimonianze dirette si alterneranno per dare voce a un messaggio di consapevolezza e cambiamento.
L’iniziativa coinvolge il Centro Antiviolenza “Andromeda”, che gestisce lo sportello di ascolto di Alberobello, insieme alle associazioni della Consulta sociale, di cui fanno parte: Alzheimer Italia Alberobello Odv, Associazione Giancarlo Sumerano Onlus - Solidarietà e Territorio, Faber City Cooperativa di Comunità Alberobello, Fidas FPDS Alberobello, One More Tree e Scout Agesci Alberobello. A loro si uniranno artiste cittadine, che offriranno gratuitamente contributi musicali, illustrazioni istantanee e contenuti video a tema, in collaborazione con il Centro Artistico Technê.
Il Sindaco di Alberobello, Francesco De Carlo, conclude: «La nostra comunità non può e non deve restare indifferente. Ogni forma di violenza contro le donne è una ferita che coinvolge tutti. Con questa iniziativa vogliamo ribadire il nostro impegno a promuovere una cultura del rispetto e della dignità, affinché il cambiamento non sia solo auspicato, ma sia reso concretamente possibile.»
La partecipazione all’evento è libera e gratuita, le cittadine e i cittadini sono invitati a partecipare.
Si è svolta nella splendida cornice de Il Gattopardo Ricevimenti di Altamura (Bari), il Gran ballo delle debuttanti, un evento ideato e progettato dalla stilista internazionale Carmen Clemente, in collaborazione con Daniela Corti Event Planner e con Nunzio Laudadio dei Panama Band Bari.
È da oltre vent’anni che la stilista Carmen Clemente di Ginosa coltiva questo sogno: portare in Puglia il prestigioso Gran ballo delle debuttanti, e dopo anni di collaborazioni con importanti brand del settore moda tra Roma e Torino, questo progetto ha preso finalmente forma in Puglia.
Un appuntamento che ha saputo coniugare eleganza, tradizione, arte e formazione, riportando al centro il valore delle buone maniere, del galateo e del bon ton.
Un’edizione dedicata al ritorno del buon comportamento, tema scelto per questa edizione, ha puntato sul recupero dell’etichetta e dello stile comportamentale nelle nuove generazioni.
Le debuttanti sono state infatti preparate dal maestro Thomas Mastroianni, esperto di galateo e bon ton, che ha guidato le ragazze in un percorso formativo dedicato alle regole, al portamento e alla raffinatezza del gesto.
Il Gran ballo delle debuttanti diventa così un messaggio di ritorno ai valori affettivi, un’occasione per ribadire l’importanza della famiglia, della cura e dell’attenzione reciproca, una tradizione che non si limita a essere celebrata, ma che quest’anno si è fatta esempio concreto di unità, partecipazione e amore.
Gli abiti indossati dalle debuttanti, firmati dalla stilista Carmen Clemente, hanno impreziosito una serata dall’atmosfera scenografica, unitamente alle acconciature di Anna e Tonino, Carmela Scorpati e il suo staff di Ginosa, resa ancora più suggestiva dalle performance musicali della Panama Band, che ha accompagnato i momenti più emozionanti dell’evento.
Arte, musica, danza: un intreccio di talenti.
Un ruolo speciale è stato affidato all’arte: l’artista emozionale Giusy Tamburrano ha realizzato dal vivo un’opera dedicata all’evento e ha dipinto un bustino scenografico realizzato dalla stilista Carmen Clemente, messo a disposizione per una raccolta fondi a favore dell’associazione Le Divine del Sud condiviso anche dalla giornalista Francesca Rodolfo, regalando ai presenti un momento di grande intensità e creatività.
Tra gli ospiti d’onore del Gran ballo delle debuttanti il principe David Vallarelli Braccio D'Oria.
Emozionante è stata la performance degli Sbandieratori di Altamura che hanno portato tradizione, colore e spettacolarità; applauditissima anche l’Associazione Costumi d’Epoca che, con la sua sfilata storica, ha donato all’evento un fascino unico e senza tempo.
La scuola di ballo di Noicattaro New Time Dance 2, partner dell’evento, ha curato la preparazione coreografica delle debuttanti, accompagnandole con professionalità fino alla presentazione ufficiale.
Il Gran ballo delle debuttanti è un abbraccio tra tradizione e futuro: vedere queste ragazze crescere, imparare e mettersi in gioco con eleganza e disciplina è il regalo più bello; questo evento non è solo una festa, ma un percorso educativo che forma il cuore, la mente e il carattere.
Il Gran ballo delle debuttanti si conferma un appuntamento capace di unire generazioni, arti e competenze, regalando al territorio un momento di valore culturale ed estetico; l’organizzazione è già al lavoro per la prossima edizione, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente il progetto formativo dedicato ai giovani.
Continuano, domenica 30 novembre, alle ore 17.30, presso la Distilleria di San Cesario di Lecce, gli appuntamenti della rassegna “Per un teatro delle ragazze e dei ragazzi” ideata da Astràgali Teatro per il pubblico più giovane e le loro famiglie.
Questa volta viene proposto “I Musicanti. Quattro amici in viaggio”, uno spettacolo di Teatro le Giravolte di Aradeo, libera rilettura della celebre storia de “I musicanti di Brema” dei fratelli Grimm. Sono Francesco Ferramosca e Amelia Sielo, che cura anche le scenografie, a dare vita a un racconto che, oltre alle consuete tecniche basate su linguaggio del corpo, voce e gesti, sfrutta una ricerca nel teatro d’animazione utilizzando muppet, burattini a guanto e pupazzi.
I protagonisti della storia sono un asino, un cane, un gatto e un gallo, ormai vecchi e per questo abbandonati dai loro padroni. I quattro, mentre vagano per strada, si incontrano, scoprono di essere dei bravi musicisti e decidono quindi di andare a suonare nella banda della vicina città di Brema. Durante il cammino s’imbattono in una casa e tentano di entrarci per riposare, ma all’interno ci sono dei briganti che banchettano e progettano qualche malefatta. Gli animali studiano un piano per spaventarli e farli scappare, fino a ridere, mangiare e cantare tutti insieme.
Nella narrazione emerge in maniera evidente la capacità del gruppo di non abbattersi di fronte alle difficoltà, mentre la diversità diventa una risorsa se utilizzata in modo corretto. I protagonisti, seppur differenti tra loro, uniscono le proprie forze e collaborano per uno scopo comune. Molto importanti sono anche le emozioni che gli animali riescono a trasmettere, come l’indignazione per essere stati svalutati e il coraggio e la forza che li portano a rimettersi in gioco e iniziare un nuovo percorso.
La rassegna “Per un teatro delle ragazze e dei ragazzi” è realizzata all’interno del progetto Teatri a Sud da Astràgali Teatro, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Puglia e con la collaborazione del Comune di San Cesario di Lecce.
Ingresso: 3 €. Consigliata la prenotazione. Per Info: Tel. 389.2105991, mail:

Tia Palomba, noto songwriter dallo spirito roots rock milanese, da venerdì 21 novembre sul mercato discografico e sui principali store digitali con ‘Tales Of An Old Scarecrow’, album della svolta sonora e della maturità artistica.
Un cambiamento che si può percepire già dal primo ascolto dove – a differenza dei precedenti album – il suono prende una direzione più country che folk e dove, soprattutto, possiamo constatare come il modo di scrivere del cantautore sia ancora più intimo ed intenso.
Tre anni di gestazione per queste storie che Tia Palomba ci vuole raccontare, storie di vita vissuta dove la tristezza stava prendendo il sopravvento e che nel tempo hanno variato verso atmosfere più grottesche.
Nate per chitarra e voce emulando artisti che hanno lasciato il segno nell’anima di Tia - come Benjamin Dakota Rogers, Benjamin Todd e tanti tra i mostri sacri del folk statunitense - sulle quali successivamente è stato costruito un tappeto sonoro fatto principalmente di strumenti acustici.

Le 12 tracce dell’album sono il frutto di un lungo percorso di scrittura e composizione.
Tre anni a sedimentare nella mente dell’artista, fino a quando sono diventate realtà e impresse definitivamente su nastro per formare questa terza opera discografica a firma Tia Palomba.
Preceduto dalla recente ripubblicazione dell’album d’esordio ‘The Endless Journey’, ma rivisto con una nuova veste sonora grazie all’ottimo lavoro di mastering curato da Davide Colombo, ‘Tales Of An Old Scarecrow’ è il risultato di una intensa ed intima rilettura della propria vita, dopo 35 anni di km percorsi con una chitarra sulle spalle.
Con questo album Tia vuole dare un senso ad una carriera onesta e sincera, che non guarda in faccia al business, e ci mostra la concreta essenza della sua musica.
‘Tales Of An Old Scarecrow’ è anche la fine del percorso con i Lazy Folks che proseguiranno per la propria strada, mentre il “loner” Tia Palomba si incamminerà verso quei sentieri musicali a lui particolarmente congeniali.
‘Tales Of An Old Scarecrow’ è il risultato di una rinnovata collaborazione con Tommee Pastori per quanto riguarda la stesura di alcuni testi, mentre i sempre presenti Luca Angeleri (Hammond e piano) e Adriano Mestroni (slide guitar, banjo, mandolino ed armonica) vengono coadiuvati dalla “new entry” Elisabeth Antonaglia al violino e ai cori con special guest di gran livello, come Paul Privitera alla batteria e Chris Horses alla chitarra elettrica nel brano ‘Memory Lane’ a supporto di Tia che suona tutte le chitarre acustiche, contrabbasso e armonica.
L’album è stato registrato in parte nell’Home Recording Studio di Tia Palomba e il restante presso il Trai Studio di Inzago da Fabio Intraina che ha curato sia il mix che il mastering finale.
Molto bella e curata, come al solito, la grafica che anche per questo album è stata realizzata dall'illustratore Omar Fusillo.
Con “New Era” Tia Palomba vuole lanciare un preciso messaggio sull’attuale situazione politico-sociale e anche sulla pericolosità dell’Intelligenza Artificiale (IA) nel mondo dell’arte, ma non solo.
Realizzando, assieme a Simon Adler di Antiorario Agency, questo videoclip l’artista ci vuole comunicare - in modo molto chiaro e esplicitamente riportato nel finale - che se la tecnologia ci aiuta a migliorare la nostra vita, allora è buona cosa, ma se viene utilizzata per sostituire le persone, allora stiamo andando nella direzione sbagliata.
Un dispaccio che conferma la profondità di questo artista che utilizza la musica per veicolare pensieri e non solo note.

Tia Palomba è da anni uno degli artisti di spicco del sempre vasto panorama roots, blues e folk nazionale, noto per il suo caratteristico modo di comporre i testi delle proprie canzoni.
Attivo da oltre 30 anni con centinaia di concerti - sia in territorio nazionale che all’estero – Tia Palomba non ha mai voluto fare compromessi, mettendo l’onestà intellettuale della sua musica in primo piano, anche correndo il rischio di rimanere nell’ombra.
Nato come bassista, strumento al quale rimane profondamente legato, ama esibirsi anche accompagnato dalla sua inseparabile chitarra acustica e dall’armonica, con le quali si accompagna sia nelle esibizioni in solitaria che nelle varie formule che ama proporre durante i suoi spettacoli.
Tra i suoi progetti figura la formazione The Lazy Folks, nata durante il lookdown del 2020 con i quali ha pubblicato il concept album ‘Campfire Stories’ nel 2022.
Nel 2025 rimette in commercio il suo album di debutto, ‘The Endless Journey’, rivisto con una nuova veste sonora e grafica e – finalmente – definisce e conclude le registrazioni del nuovo album ‘Tales Of An Old Scarecrow’, ultimo capitolo prima di una pausa riflessiva che vedrà Tia impegnato in veste solista e minimale.
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Antonio Boschi
Milano. Venerdì 21 novembre esce il triplo album dal vivo “CremoniniLive25” che cattura e traduce in musica la forza di un tour che ha attraversato 13 grandi stadi in tutto il paese, attirando centinaia di migliaia di spettatori rimasti rapiti da uno show che ha combinato narrazione visiva, scrittura musicale e una presenza scenica eccezionale, confermando Cesare Cremonini come uno dei performer più potenti e completi della musica italiana contemporanea.
«Il guaio di questo tempo è l’imprecisione, non raccontare una realtà esistente – ha puntualizzato – Avere la libertà e il diritto della cura del dettaglio è ciò che manca per la precisone del racconto, cantare le cose che realmente aiutano».
C’è qualcosa di profondamente riconoscibile nel modo in cui Cesare Cremonini ha costruito negli anni la propria storia musicale: un cammino che non ha mai cercato scorciatoie, ma ha scelto la coerenza della sua crescita personale come nucleo espressivo della sua produzione e la cura artigianale della canzone come metodo. La sua traiettoria sembra muoversi secondo un principio non scontato nella musica pop: una storia musicale non come rincorsa, ma come espansione naturale del proprio mondo interiore.
«Amo che ci sia critica in quello che faccio ma nessuno ti dice che sei orrendo – ha ammesso – Sono voglioso di critica, perché è necessaria, che sia più viva e più arcigna affinché la musica viva nella discussione reale sulla musica: la purezza la stiamo smarrendo».
Dall’esordio generazionale di “50 special” alle composizioni più recenti, il pubblico non ha assistito soltanto all’evoluzione di un repertorio, ma alla costruzione di un immaginario emotivo condiviso. Cremonini intreccia vita e scrittura musicale, mantenendo una tensione creativa costante negli anni che lo distingue e lo rende unico nel panorama italiano.
«Non mi sento arrivato, sono tempi difficili: quanta gente silenziosa abbiamo necessità di ascoltare – ha precisato – Ci sono canzoni che hanno urgenza di essere di questa epoca: so cos’è il dolore e non si può vivere senza un bisogno e seguo un sogno per sopravvivere, sempre».
L’esperienza ‘live’ è diventata il punto in cui questa ricerca raggiunge la sua forma più nitida: il concerto come racconto, rito e architettura emotiva, non soltanto intrattenimento. “CremoniniLive25” arriva in un momento in cui la storia del cantautore sembra guardarsi indietro senza nessuna nostalgia e in avanti senza più bisogno di conferme: una tappa in cui le canzoni non documentano soltanto una carriera, ma un modo di stare dentro la musica, con naturalezza, libertà e una particolare forma di gentilezza artistica.
«Il palco mi deve far abbandonare in un luogo di travestimento e di teatro – ha confidato – Riesco a riconoscermi perché è una paura e il pubblico ti mette alla prova con l’amore per la vita e la realtà scompare: credo sia necessario trasformare la vita delle persone attraverso l’evento della musica. Passare dal palco alla gente senza filtri è un cordone culturale puro».
L’album “CremoniniLive25” accompagnerà il pubblico ai 4 grandi eventi live della prossima estate con il CremoniniLive26 che toccherà alcuni luoghi iconici della musica in Italia, dal il Circo Massimo di Roma (6 giugno) all’Ippodromo SNAI La Maura di Milano (10 giugno), l’Autodromo di Imola Enzo e Dino Ferrari Music Park Arena (13 giugno) e alla Visarno Arena di Firenze (17 giugno).
«Avevo 13 anni e ascoltavo Battisti e i Queen: far parte di quella bigliografia della musica è veramente difficile ma avevo la cultura necessaria per capirle – ha osservato – Ho una passione così grande e un attaccamento a questa gente da quando avevo 6 anni che suonavo al pianoforte e 12 a scrivere canzoni: sono cresciuto in questa storia e non permetto a nessuno di mancare di rispetto alla mia storia perché mi sento figlio di questo mondo».
Il tour CremoniniLive25 ha confermato le straordinarie capacità da performer dell’artista e questo triplo album ne custodisce lo slancio: dall’apertura con “Alaska baby” al potente dittico “Dicono di me / Padremadre”, passando per “Ora che non ho più te”, già percepito come un nuovo classico della musica italiana contemporanea. C’è poi “La nuova stella di Broadway”, il piano e voce di “Vieni a vedere perché” e “Le sei e ventisei”, fino a una sorprendente versione di “Figlio di un re” con l’arista alla fisarmonica. Il finale è un crescendo che riunisce brani ormai centrali nel suo repertorio: “Poetica”, “Nessuno vuole essere Robin”, “Marmellata #25”, “Un giorno migliore”. Tra i momenti più intensi del disco i tre incontri indimenticabili: Elisa in una versione profonda e magnetica di “Aurore boreali”, Luca Carboni, maestro e amico insieme, con i brani iconici “San Luca” e “Mare mare”, Jovanotti, per la prima volta in duetto con l’autore di “Mondo” e in una reinvenzione travolgente de “L’ombelico del mondo”; non semplici collaborazioni, ma dialoghi musicali autentici che hanno già scritto nuove pagine di storia della musica italiana.
In Puglia risiedono quasi 3,9 milioni di persone: si stima che oltre 830mila adulti soffrano di patologie muscolo-scheletriche e, ogni anno, si registrino tra 7.800 e 11.700 nuovi ictus. E poi oltre 4mila fratture al femore annuali, generalmente negli over 65, che rappresentano la quota principale dei costi legati alle fratture da fragilità – circa 30 milioni su 42 complessivi – e costituiscono una delle principali cause di disabilità e mortalità nella popolazione geriatrica regionale. «Sono numeri che non possono lasciare indifferenti ed evidenziano un fabbisogno riabilitativo crescente, non più sostenibile attraverso modelli organizzativi superati o frammentati» dicono i fisioterapisti pugliesi che lanciano un appello ai candidati alla Presidenza e al Consiglio regionale della Puglia.
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