Il momento più ‘esplosivo’ della festa è previsto per le ore 19: al rintocco delle campane della Chiesa Madre ci sarà l’accensione dei falò in ogni angolo del paese. Contemporaneamente, in Piazza Padre Pio, prenderà il via lo spettacolo di “Raggi di Luna”, col gruppo degli artisti di strada che metterà in scena “Femme! Ciamme re Ciamme” (Femmine! Fiamme di Fiamme!). Alla stessa ora, saranno aperti i punti di ristoro allocati lungo vie e piazze del centro storico. Alle 20.30 è atteso un altro momento spettacolare della festa, con la partenza dello spettacolo itinerante di Tamurriate ad opera dei musicisti di “A Paranza ro’ Lione”. Poco più tardi, alle 21.30, in Largo San Michele comincerà il concerto della “Municipale Balcanica”.

A Orsara di Puglia, la notte dei fuochi sarà anche quella dei grandi numeri: 10mila visitatori attesi, un falò per ogni nucleo familiare del borgo, oltre 100 persone tra volontari e personale delle forze dell’ordine a vigilare sul sereno svolgimento degli eventi, 15 punti di ristoro per i visitatori, quattro diversi momenti di spettacolo tra concerti, artisti di strada e concorso per la zucca intagliata più bella.

{affiliatetextads 1,,_plugin}NON E’ HALLOWEEN. A Orsara lo sanno anche i bambini: la notte più lunga e luminosa dell’anno, quella dei falò e delle teste del purgatorio, con Halloween non c’entra niente. Qui, il 1° novembre, i 100 fuochi che cominceranno ad ardere e sfavillare alle 19, contemporaneamente, non scacciano gli spiriti malvagi ma servono a segnare la strada che dalla terra al cielo ricongiunge i vivi ai loro cari defunti. E i più piccoli, come i loro genitori e i loro nonni, preparano i falò attorno ai quali si riuniranno per condividere questo momento di comunione rispettosa col mistero. Tutto comincerà alle 10 del mattino, con l’attivazione del servizio gratuito di guide turistiche (info 0881.964904) per quanti vorranno visitare la Grotta di San Michele, l’Abbazia di Sant’Angelo, il museo e il centro storico. Nel pomeriggio, grandi e piccini potranno imparare a intagliare le zucche per trasformarle in lanterne dalle sembianze umane.

La festa dei “Fucacoste e cocce priatorije” è una delle tradizioni più antiche in Europa. Si svolge la notte a cavallo tra il primo e il secondo giorno di novembre, per rendere omaggio alla memoria dei defunti.

Elemento caratterizzante dei fuochi è la ginestra, un arbusto che, in fiamme, si volatilizza facilmente, mostrando ai nostri occhi il legame tra cielo e terra. Solo a Orsara i ”fucacoste” si accendono la sera del primo novembre: per tutta la notte ardono numerosi, caldi, luminosi, a creare un’atmosfera di magico incanto. Vicino alle abitazioni si appendono le zucche antropomorfe con una candela accesa all’interno e le vecchiette, prima di andare a letto, prendono dal falò un po’ di brace e la portano in casa, deponendola nel camino o in un braciere. E’ convinzione che le anime dei defunti, tornando fra i vivi, facciano visita ai parenti e tornino alle dimore dove avevano vissuto, si riscaldino e continuino il loro peregrinare per tutta la notte. In onore dei defunti, si consumano cibi poveri ma simbolici: il grano lesso condito col solo mosto cotto, le patate, le cipolle, le uova e le castagne cotte sotto la brace. Niente streghe, dunque, niente maschere e figure grottesche, piuttosto la conservazione del primordiale senso della festa di tutti i Santi, quella istituita il 13 maggio del 609 da Papa Bonifacio VIII quando la Chiesa sovrappose un’interpretazione cristiana a una pratica di origine pagana.

Approfondimenti e galleria fotografica: http://orsaradipuglia.blogspot.com