La storia, ambientata negli anni sessanta dell’Ottocento, narra le vicende di Giovannina (Tiziana Gerbino) e Mincuccio (Marco Pezzella) il cui amore è ostacolato dal padre di lei, Maso (Lorenzo D’Armento) che a lui, povero figlio di mugnaio, preferirebbe Donatuccio (Francesco Zenzola), diretto discendente del sindaco del paese. In scena anche Vincenzo Marco De Sario, il finto tecnico.

Il pregio del testo è l’aver collocato un intreccio sostanzialmente noto sullo sfondo delle lotte risorgimentali meridionali, documentando l’ambiente socio-culturale dell’epoca avvilito dal brigantaggio e dalla miseria. “E’ un felice ritorno questa collaborazione con Reim dopo Sette pezzi di carne e Notizie dall’altro mondo. Ci permette di continuare nel solco di ricerca e sperimentazione tracciato dalla fondatrice della compagnia, Elvira Maizzani. Certo, è uno spettacolo che si allontana dalla classica rappresentazione, ma vogliamo che il pubblico del Bravò sappia che qui si prova a fare Teatro a trecentosessantagradi”.

Musiche originali di Raffaele Nicolì. Fonico e luci: Giuseppe Dentamaro; assistente regia: Lucrezia Rossetti.

Note di Regia:

La figlia di Maso non è la trasposizione di un romanzo, ma una rappresentazione agile con una scenografia scarna, ma non più povera o avvilita. L’ho trovato interessante perché, pur rifacendosi alla lezione manzoniana, introduce delle novità: non c’è il lieto fine e tantomeno ci sono eroi. Giovannina, per esempio, pur di essere vicina al suo Mincuccio elabora una strategia, cosa tipicamente femminile; è dalla parte dei sentimenti e non dell’ubbidienza e fosse solo per questo risulta simpatica. I cattivi lo sono sempre.

Uno spettacolo-lezione che offre una sosfisticata, e al tempo stesso divertita, disanima del testo, che viene smontato, rimontato, “contestato” e rivisitato secondo – e contro – le “regole” della critica letteraria. I personaggi hanno sempre una vita autonoma e chiediamo al pubblico non una fruizione passiva, ma critica, dell’autore e dei personaggi in scena.

 

Necessaria prenotazione telefonica (339.8903522 – 331.6473886) oppure a mezzo e.mail (sul sito www.teatrobravo.com).

Info: Via Stoppelli, 10 – Bari, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.