Girato interamente in Hd, il documentario (della durata di 58 minuti) riprende l’esperienza dei tre giovani di Solidaunia (un giornalista, un video maker e un fotografo), che per venti giorni sono andati alla scoperta di uno dei Paesi più impoveriti del mondo, passando dalla caotica Bissau ai villaggi tradizionali, dai parchi naturalistici alle affascinanti “città fantasma”, dalla partita della Nazionale di calcio ai coinvolgenti spettacoli musicali. “La povertà è elevata ma ci hanno sorpreso positivamente sia le potenzialità turistiche, che la caparbietà di molti guineani tornati dall’estero per aiutare il proprio Paese – evidenziano i tre volontari – e sull’aspetto della sicurezza c’è eccessivo timore: noi andavamo in giro anche di notte da soli e non abbiamo avuto alcun problema”.


L'ospitalità è stata garantita dalle missioni legate a Solidaunia (impegnata nel sostegno a centri nutrizionali, nella formazione di agenti agrari e  nella costruzione di nuovi plessi dell'Università dell'Africa occidentale) e il titolo del documentario riprende il blog “A1oradaqui” aggiornato durante la loro permanenza in Guinea Bissau: "Abbiamo pensato a questo titolo perché solo un'ora di fuso orario divide questi due Paesi - sottolineano i tre - È un diario di viaggio che attraverso i nostri racconti, le nostre emozioni, i nostri occhi, proverà a far conoscere una realtà distante quasi cinquemila chilometri, ma incredibilmente solo a un'ora da qui".