A Orsara non c'è Halloween ma la notte dei Fucacoste e cocce priatorje
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Da lontano, nel momento in cui cominciano a scintillare i falò preparati in ogni angolo del borgo, Orsara sembra prendere fuoco, illuminata dalle fiamme che riscaldano l’atmosfera donandole incanto e magia. Il fuoco, la condivisione del cibo, gli spettacoli folk e le performance degli artisti di strada sono solo alcuni degli elementi che fanno di questo evento uno dei più attesi dell’anno. L’evento, come sempre, comincerà dal mattino con l’attivazione dell’Infopoint a disposizione dei visitatori e le visite guidate.
Per goderne appieno il significato e le mille suggestioni, viverne l'attesa, il fermento e la preparazione, l'ideale è arrivare in paese molto prima dell’accensione dei falò: questo permette anche di agevolare il compito dei volontari e delle forze dell’ordine impegnate a dare indicazioni e a regolare il flusso e la sistemazione delle automobili nelle aree di parcheggio. Qui, nel cuore verde della provincia di Foggia, la notte a cavallo tra il giorno di Ognissanti e quello dedicato al culto dei morti si accende alla luce dei falò e al bagliore dei lumi posizionati all’interno delle zucche antropomorfe. Non si tratta di Halloween (che peraltro si festeggia il 31 ottobre, ndr), ma di un evento che mette in evidenza l’illuminazione della fede, il ricordo dei defunti, il gusto genuino di stare insieme condividendo un momento di comunione caratterizzato dal legame rispettoso e autentico tra il mondo dei vivi e quello di quanti vivono nella nostra memoria.
La notte dei Fucacoste è quella che va dalla sera del 1°novembre all’alba del giorno seguente. Molti si confondono, immaginando si tratti di Halloween, niente di più sbagliato. Sono diverse le date e differenti i significati: a Orsara non si celebrano né il rito consumistico del “dolcetto oscherzetto” né la notte delle tenebre, ma un evento caratterizzato dalla luce e dalla condivisione di un sentimento di rispetto e devozione per i defunti. Nei giorni che precedono la ricorrenza, Orsara di Puglia vibra al ritmo di una crescente frenesia. L’attesa e la preparazione all’evento sono vissute in ogni casa da tutti i componenti delle famiglie. La preparazione delle “cocce priatorije” è solo una delle incombenze da assolvere: affinché tutto sia perfetto, come vuole la tradizione, occorre accatastare per tempo il legname necessario a preparare il falò.
E poi non bisogna dimenticare vino, carne, pane, patate e dolci tipici, cioè tutte le pietanze e gli ingredienti che saranno consumati nella notte del 1° novembre, quando in ogni stradina del borgo si terrà un banchetto a base di piatti “poveri” ma gustosi e in tutto il paese saranno esposte centinaia di zucche lavorate inmodo creativo e illuminate al loro interno.