Un treno da far west per vedere la PugliaCon l'i-pod e la carne nel cartoccio
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TARANTO - La sua geografia del cuore ha tinte forti. Itinerari poco tradizionali di preferenza percorsi al tramonto e luoghi che emanano suggestioni, anche per i viaggiatori poco accorti. Donato Carrisi, 36 anni, premio Bancarella 2009 con Il suggeritore, record di copie vendute e traduzioni in tutto il mondo, la stella nera del thriller italiano vive a Roma ma è originario di Martina Franca (Taranto), cuore della Valle d’Itria e straordinaria fonte (per lui) d’ispirazione.
IL BOSCO DELLE PIANELLE E DEI BRIGANTI Ambientazione perfetta per un giallo, conserva intatto il fascino di una terra misteriosa ed impervia. «La nostra è stata terra di briganti— dice Donato Carrisi— e il Bosco delle Pianelle sembra stare lì, quasi a ricordarcelo. Io ci passeggio per ore, lo trovo di grande ispirazione, è sempre stato così, sin da bambino. Lo consiglio al tramonto: trovandosi in una zona collinare, gli alberi e le gravine creano un gioco di luci spettacolare».
{affiliatetextads 1,,_plugin}LA SOSTA GOLOSA PER LA CARNE (NEL CARTOCCIO) - Definirla macelleria è un diminutivo. Rosticceria neanche a parlarne. Questo è il posto dove si può mangiare la carne più buona di tutta Martina Franca. È una tappa obbligatoria per chi visita la città, oltre che centralissima (è poco lontano dal Palazzo Ducale). «Preparano la carne al fornello già alle cinque del pomeriggio», racconta Carrisi. «Te la danno avvolta in un cartoccio caldo, dal profumo irresistibile. Non si può portarla via, bisogna consumarla al momento, lì davanti, seduti sui gradini. È una specie di fast food ante litteram. Io lo proporrei come patrimonio dell'Unesco»L'ABBAZIA COME STONE ISLAND - Da taranto verso Gioia del Colle e poi da lì verso Noci, ecco l'abbazia della Madonna di Scala. «Non è semplicemente un luogo di religione, è un posto che ha un fortissimo alone mistico», dice Carrisi. «Anche solo soffermarsi sul piazzale produce uno strano effetto. Ho conosciuto l'Abbazia grazie ad una persona a me molto cara che mi ha portato la prima volta. Non immaginavo che un luogo così potesse
fare un simile effetto anche su di me. È come quei posti in cui si concentra una carica energetica incredibile. Io la paragonerei a Stone Island».
QUEL TRENO PER LE MURGE (CON L'iPOD NELLE ORECCHIE) - «Consiglio di prendere il treno che attraversa gran parte delle Murge: è il modo migliore per godere di certi paesaggi, per conoscere un certo tipo di Puglia. È quasi una ferrovia del far west.ò Trovo bellissimo salire, trovare posto, mettere le cuffie dell'i-pod con della buona musica e godersi il viaggio».
Paola Moscardino - Corriere del mezzogiorno09 settembre 2010