Per visitare lo Sperone d'Italia e approfondirne la conoscenza torna utile il treno delle Ferrovie del Gargano, che con il suo percorso dapprima pianeggiante quindi scosceso sfiora il verde dell'omonimo parco nazionale, passa attraverso tratti aridi e costeggiando parte dei i laghi raggiunge le candide spiagge tra Rodi Garganico e Peschici.

Conclusasi la Grande Guerra, si profilava per le popolazioni la necessità di collegarsi alla linea Fs della dorsale adriatica. Il 17 settembre 1925 venne così stipulata una concessione a favore del Sindacato per le Strade Ferrate Garganiche, che prevedeva la realizzazione di una ferrovia a scartamento ridotto (950 mm) e trazione a vapore da San Severo a San Menaio. In seguito, invece, si optò per lo scartamento tradizionale (1.435 mm) e per la trazione con locomotive elettrica a corrente continua (3 kV), che proprio in quegli anni venivano sperimentate per la prima volta in Italia sulla tratta Benevento-Foggia. Nel maggio del 1930 vennero installati i primi binari e l'anno successivo i pali dell'alimentazione. I lavori procedettero alacremente, tanto che la San Severo-Peschici fu inaugurata, con quasi un anno di anticipo, il 27 ottobre 1931 diventando la prima ferrovia secondaria italiana elettrificata.

Il tracciato delle Ferrovie del Gargano è assai vario ed è stato progettato secondo i criteri in uso per le ferrovie secondarie: curve strette, pendenze rilevanti, rotaie leggere. All'inizio, il parco mezzi era costituito da quattro locomotive elettriche a carrelli, sette carrozze con 56 posti a sedere, 22 carri merci e un carro soccorso. Questa dotazione fu poi completata da due automotrici elettriche. La rete si sviluppa su una lunghezza complessiva di circa 140 chilometri e comprende le linee San Severo-Rodi-Peschici (Calenelle), Foggia-Lucera e Foggia-Manfredonia. La San-Severo- Rodi-Peschici è a scartamento ordinario, a binario unico. Accanto alle Fg, Trenitalia effettua un servizio di treni locali sulle relazioni San Severo-Foggia e San Severo-Foggia-Bari.

Appena lasciata la piccola stazione di San Severo, il treno si immette in una pianura molto fertile per poi iniziare, poco dopo l'isolata stazione di San Marco in Lamis, una ripida salita verso il promontorio e giungere qualche chilometro più tardi alla fermata di Apricena Superiore. Qui le rampe diventano meno impegnative e il culmine della linea viene toccato in località Ingarano a 274 metri di altezza, in prossimità di un passaggio a livello. Da questo punto in avanti il percorso è tutto in discesa e la vista del mare, ancora in lontananza, lascia senza fiato.

(C) Repubblica.it - Vincenzo Foti

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