NO FAIDA DAY: quei sindaci assenti dal corteo della protesta (... e seguito)
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E il miracolo c’è stato anche ieri sera. Perché in tanti, prima che dal Municipio partisse la fiaccolata, temevano un piccolo flop. E invece la partecipazione è stata straordinaria ed è andata al di là delle attese. E invece, è bastato solo accorgersi che a sfilare c’era anche lui, il fondatore di «Libera», per indurre tanti a farsi coraggio, a muoversi dal marciapiedi e ad entrare in corteo. Ad aggiungersi agli studenti, alle mamme, alle nonne e ai nonni di Monte Sant’Angelo.
Un lungo serpentone, in testa al quale, come da tradizione, c’erano le cosiddette autorità civili e religiose. Va detto subito, però, che anche quella di ieri sera non è stata l’occasione per mettere insieme tutto il fronte istituzionale del Gargano. E così, se è stato possibile notare la presenza dei sindaci e degli amministratori di Apricena, Vico del Gargano, Sannicandro Garganico, San Marco in Lamis, Manfredonia, San Giovanni Rotonto e Mattinata, si è notata pure l’assenza dei sindaci e degli amministratori di Vieste, Rodi Garganico e Peschici. Assenze significative non foss’altro che per un fatto. Sono tutti e tre Comuni guidati dal centrodestra. Che pure ieri sera è stato rappresentato dal vice sindaco di Mattinata e soprattutto dal presidente della Provincia di Foggia, il sen. Antonio Pepe.
{affiliatetextads 1,,_plugin}A sfilare nelle prime file, tra gli altri, anche il deputato del Pd Michele Bordo, e i sindaci di Monte Sant’Angelo, Andrea Ciliberti, e di Foggia, Gianni Mongelli, nonché il vescovo della diocesi di Manfredonia-San Giovanni Rotondo-Vieste, mons. Michele Castoro.
Una partecipazione - quella del vescovo - tutt’altro che rituale. E a sottolinearlo sono stati proprio i cittadini di Monte Sant’Angelo, a cominciare da un gruppetto di nonnine che per tutto il tempo della fiaccolata hanno sfoggiato i loro visi sorridenti: quasi un segno di sfida nei confronti di chi - non pochissimi - se n’è rimasto sui marciapiedi o davanti ai bar della centralissima piazza Duca d’Aosta.
Una sfida silenziosa che è stata lanciata anche da centinaia di studenti, giovani e giovanissimi. Una sfida che ha visto come al solito in prima linea il mondo di quelle associazioni che qui sembrano in gran fermento. Come Legambiente, qui rappresentata da Franco Salcuni o come la stessa «Libera» che in Capitanata è guidata da Mimmo Di Gioia (autentica memoria storica delle lotte antimafia in provincia di Foggia) e da Daniela Marcone, figlia di Franco Marcone, il direttore dell’Ufficio del registro di Foggia assassinato il 31 marzo del 1995.
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