Ecomafie, in Puglia 7 sequestri in un mese
- Dettagli
- Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
- Visite: 2289
L’ultimo rapporto annuale di Legambiente riporta 25.766 ecoreati avvenuti in Italia solo nel 2008, con una media di 71 illeciti al giorno e una frequenza di 3 per ogni ora. Circa la metà di questi si concentra a sud, ove resiste una maggior capillarizzazione delle strutture mafiose: in Campania, Calabria, Sicilia e Puglia.
“Sul fronte del ciclo illegale dei rifiuti, la nostra regione – afferma, in proposito, il Presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini – nel 2009 peggiora passando al secondo posto in classifica con 355 infrazioni accertate, 15 arresti, 416 persone denunciate e 271 sequestri. I numeri confermano che i controlli ci sono ma purtroppo c'è chi pensa di lucrare a danno della salute dei cittadini e di farla pure franca».
Intanto incalzano gli interventi delle forze dell’ordine che hanno portato in Puglia ai numerosi sequestri.
In testa, solo per numero di reati, la provincia di Taranto, con tre agri sottratti all’impiego in qualità di discariche abusive. Tra i materiali rinvenuti in loco, presenti anche ingenti quantità di rifiuti speciali pericolosi quali eternit, materiale ferroso e plastico, catrame, solventi, lubrificanti, per una superficie che, complessivamente, ammonta a circa 213.500 metri quadrati.
Sono due, invece, i casi registrati nel brindisino: i suoli adibiti a discarica abusiva ricoprono uno spazio che sfiora i 280 mila metri quadri con svariate tonnellate di rifiuti tossici.
Unico caso registrato, nel mese, in provincia di Bari è a Barletta. La Guardia Costiera di Barletta e Trani ha sequestrato una spiaggia occupata per 3000 metri quadrati: la discarica sorgeva presso una zona di notevole pregio naturalistico e paesaggistico. Anche qui numerosi erano i rifiuti tossici e pericolosi rinvenuti: ancora eternit, vernici, oli esausti, materiali di risulta da lavorazioni edili e di cantiere, pneumatici e tubi.
Si dichiara soddisfatto in merito ai recenti risultati conseguiti dalle forse dell’ordine il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola: «Abbiamo quintuplicato gli interventi di confisca di discariche abusive che avvelenano il nostro territorio nelle quali si operano smaltimenti illeciti e abbiamo multato in maniera significativa tutti questi criminali ecologici. Soprattutto abbiamo lavorato per bloccare quel traffico transfrontaliero che rischiava di trasformare la Puglia nella grande discarica dei Balcani per i rifiuti speciali».
Nell’intero panorama italiano questi traffici fruttano non poco ai clan mafiosi: il rapporto Ecomafia 2009 di Legambiente parla di un incasso totale che ammonta a 20,5 miliardi di euro.
«Il fatturato totale dell’ecomafia non è mai stato così alto ed è cresciuto a livelli record proprio nell’anno più nero per l’economia mondiale – ha dichiarato il responsabile dell’Osservatorio Ambiente e legalità di Legambiente, Sebastiano Venneri – Segno che il business degli ecomafiosi non conosce congiunture sfavorevoli e che quindi è necessario mettere in campo tutti gli strumenti possibili per combattere chi lucra avvelenando l’ambiente e mettendo a rischio la salute dei cittadini».
Preoccupato per la situazione contingente e la legislazione in materia di ecomafie è l’intero fronte impegnato nella lotta alla difesa ambientale. Il reato di traffico di rifiuti è stato introdotto nel codice penale solo nel 2001 ma «Ampliando il quadro del reato, l’azione dello Stato sarebbe più efficace», ritiene il responsabile scientifico di Legambiente, Stefano Ciafani. Lo stesso manifesta seria preoccupazione circa la riforma sulle intercettazioni in discussione in Parlamento, che limiterebbe il loro impiego ai soli casi di associazione a delinquere e terrorismo: «Se questa legge passa, i trafficanti di rifiuti tossici non rischieranno più niente».
Govanna Lodato - http://www.dazebao.org/news/index.php?option=com_content&view=article&id=8888:ecomafie-in-puglia-7-sequestri-in-un-mese&catid=55:ambiente&Itemid=173